Confronto salariale sempre impari
Modem

Colpa tua se ti pagano meno…

Ma intanto il Governo propone una modifica di legge per ovviare alla disparità salariale uomo-donna

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  • 19.11.2015
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È un principio costituzionale. La parità salariale tra uomo e donna è inscritta nella Magna Carta elvetica da trent’anni. Ma ancora non si è concretizzata nella pratica. Molto si è detto e qualcosa si è fatto per colmare il divario. Ma non tutti concordano con le cause di questo ritardo. Sull’argomento, Avenir Suisse (che rappresenta il “Think tank” degli ambienti economici liberali) ha pubblicato mercoledì 18 novembre uno studio di una settantina di pagine.

In estrema sintesi, lo studio dice che le donne guadagnano meno degli uomini, non perché sono discriminate sul mercato del lavoro, ma perché il loro minor guadagno sarebbe in larga misura determinato da scelte individuali delle donne medesime, in fatto di scelte professionali, di carriera, di flessibilità. Secondo Avenir Suisse, i motivi delle differenze salariali sono da ricercare nella tendenza delle donne a scegliere lavori a tempo parziale e nella scarsa preferenza data alle professioni tecniche o alle attività che richiedono flessibilità negli orari di lavoro e negli spostamenti.

Quasi simultaneamente, sempre mercoledì 19, il Governo federale, cosciente del ritardo nell’applicazione del dettato costituzionale sulla parità salariale non ancora concretizzata, è passato all’azione, proponendo una modifica di legge, ora messa in consultazione fino al 3 marzo 2016. Obiettivo: obbligare le aziende con più di 50 dipendenti ad allestire ogni quattro anni un’analisi dei salari, con la supervisione di esperti esterni. Si tratta di un dispositivo che interesserà circa 10mila imprese di tutta la Svizzera.

Da rilevare che negli ultimi 30 anni i salari delle donne sono aumentati più in fretta di quelli degli uomini: secondo i dati dell'AVS i salari reali delle donne sono cresciuti del 50 per cento rispetto al 1982, quelli degli uomini soltanto del 30 per cento. Un’evoluzione che ridotto il divario tra i salari uomo-donna, dovuta in gran parte alla maggiore esperienza professionale che le donne hanno accumulato negli ultimi decenni, e ad una loro migliore formazione scolastica e professionale. Basti pensare che ormai nelle università le donne sono in maggioranza.

Tre le misure che Avenir Suisse propone per garantire pari opportunità in un’ottica liberale: introdurre la possibilità della tassazione individuale per le donne; deregolamentare le offerte di presa a carico dei figli; accordare un congedo parentale flessibile che risponda meglio ai bisogni delle giovani famiglie.

Modem ne parla con:

Marco Salvi, Avenir Suisse, co-autore dello studio

Marialuisa Parodi, presidente BPW Business and professional Women

Daniella Lützelschwab, membra di direzione dell’Unione svizzera degli imprenditori

Michela Bovolenta, segretaria centrale del sindacato Vpod romando

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