Il club di Rete Due

Cult Dicembre 2016 e Gennaio 2017

Una fertile e incolmabile distanza

  • 5 dicembre 2016, 09:00
Copertina Cult

Una donna interpretata dalla scultrice Niki de Saint Phalle

Tra il 1949 e il 1969 Gianni Rodari pubblica la storia de Lo scultore Riccardo. Lo scultore Riccardo scolpisce statue che appena finite balzano giù dal piedistallo e, dopo una riverenza, se ne vanno in giro per il mondo. Ma c’è un problema: ad un certo punto le statue tornano indietro tutte insoddisfatte perché dopo essersi confrontate con il mondo si rendono conto che non sono uguali al mondo. Il povero scultore cerca di spiegare: “Voi non siete gente come gli altri: siete delle statue e quindi potete essere anche così”. Con sopraffina grazia e ironia Rodari prova a raccontare ai ragazzi la distanza che esiste tra la realtà e la sua rappresentazione artistica. La stessa che Magritte, che più che pittore voleva essere definito filosofo, racchiudeva nella sua celebre pipa che non è una pipa.
Nel 1967 Giorgio Manganelli dà alle stampe La letteratura come menzogna, un inno all’immenso potere creatore della parola che può far nascere un mondo dal nulla e domina indiscusso lo scarto tra vero e verosimile.

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