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Cult Marzo 2017

Una toponomastica d'amore

  • 7 marzo 2017, 17:38
In copertina: L’uomo a braccia aperte, statua di Picasso che ha sede nell’omonima Picassoplatz, dietro il Kunstmuseum di Basilea.

In copertina: L’uomo a braccia aperte, statua di Picasso che ha sede nell’omonima Picassoplatz, dietro il Kunstmuseum di Basilea.

  • kunstundreisen.com

Ci sono delle storie che ci legano a dei luoghi, a delle città, e che sono delle storie d’amore e riconoscenza.

Peter G. Staechlin negli anni ’60 aveva prestato la sua vasta e prestigiosa collezione d’arte al Kunstmuseum di Basilea. Trovatosi in difficoltà economiche, chiese la restituzione di alcune opere, tra le quali alcune di Picasso, per poterle vendere.

Per non perdere le due tele di grande valore e richiamo, la commissione municipale sull’arte intervenne e chiese al Consiglio comunale di investire circa 6 milioni di franchi mentre i 2,4 milioni mancanti sarebbero stati cercati presso i privati. Non furono solo ricchi mecenati ad aprire i cordoni della borsa ma un gran numero di cittadini mise mano al portafoglio.

Tanto slancio non poteva però bastare, il sistema democratico esigeva che tutta la popolazione si esprimesse e fu così che il popolo di Basilea confermò l’investimento deciso dal Comune.

Ernst Beyeler chiamò immediatamente Picasso per comunicargli l’esito del voto. L’artista rimase colpito: non gli risultava fosse mai stata organizzata alcuna votazione o referendum su questioni d’arte. Il fatto che i cittadini di Basilea non solo avessero ritenuto di prioritaria importanza un investimento in ambito culturale ma che questo riguardasse l’acquisto di due sue opere l’aveva lasciato commosso e senza parole.

Quello tra Picasso e Basilea fu un amore a distanza ma duraturo

Una piccola storia questa ma che ci dice molto sulla democrazia elvetica, sul ruolo di un grande gallerista e collezionista, sulla generosità di un genio, e su come la toponomastica possa racchiudere una storia d’amore.

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