Il club di Rete Due

Cult maggio 2017

Il coraggio dell'ottimismo

  • 3 May 2017, 13:48
Copertina Cult

Il secondo manoscritto autografo de "l’Infinito" di Giacomo Lepoardi. Visso, Archivio Comunale

Le classifiche dei libri più venduti sono un curioso specchio dei gusti e della sensibilità di quella fetta di popolazione che ancora acquista e legge libri. Da alcuni mesi tra i volumi sul podio resiste L’arte di essere fragili, libro che Alessandro D’Avenia ha dedicato alla vita e all’opera di Giacomo Leopardi. Il successo di questo libro non deve sorprendere: negli ultimi anni il fascino di Leopardi ha nutrito film, pubblicazioni, spettacoli teatrali e sempre più il poeta di Recanati si sta affrancando da quell’etichetta di pessimista che con tanta ostinazione gli era stata attribuita.

Leopardi è prigioniero del suo corpo prima ancora che del palazzo, conosce e indaga la frustrazione legata a un corpo che è misura della distanza tra desideri, aspirazioni e realtà, scrigno di una impotenza ontologica, e da questa constatazione parte per affermare la propria umanità e la propria individualità attraverso una tensione costruttiva e creatrice. Osserva se stesso impietosamente e cerca risposte che non valgano solo per lui.

“La somma felicità possibile dell’uomo in questo mondo, è quando egli vive quietamente nel suo stato con una speranza riposata e certa di un avvenire molto migliore”. Non era pessimista Leopardi. Dovremmo avere la forza di non esserlo noi.

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