Blu come un'arancia

Hjalmar Söderberg: la vita assente

di Mattia Mantovani, letture di Matteo Carassini

  • 10 April 2017, 10:35
Hjalmar Söderberg

Hjalmar Söderberg da giovane (1886-87)

BLU COME UN’ARANCIA
Da lunedì 10 a venerdì 14 aprile 2017 alle 10:35
Replica il giorno seguente alle 01:30

Nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento la cultura scandinava visse una stagione di prodigiosa e irripetibile creatività, prefigurando temi e suggestioni che vennero poi ripresi dalla grande cultura europea tra le due guerre e continuano a costituire un orizzonte imprescindibile. Nella vasta schiera di letterati, scrittori e drammaturghi, che partendo dal profondo nord inteso come luogo dell’anima hanno inserito all’interno di un nuovo contesto la percezione della realtà, merita una menzione particolare lo svedese Hjalmar Söderberg, che per troppo tempo, anche in patria, è stato ingiustamente considerato una figura marginale e di secondo piano. Nato a Stoccolma nel 1869 e morto a Copenaghen nel 1941, Söderberg fu attivo soprattutto sul volgere del secolo, quando diede alle stampe tre opere che sono state recentemente proposte anche in traduzione italiana delle edizioni Lindau di Torino: il romanzo Smarrimenti, del 1895, la raccolta di novelle Il disegno a inchiostro, del 1898, e lo straordinario racconto in forma di diario Il Dottor Glas, pubblicato nel 1905. Un altro notevole romanzo del 1912, Il gioco serio, che ha influenzato a fondo la poetica di Ingmar Bergman, è invece disponibile nel catalogo delle edizioni Iperborea. La serie di questa settimana, a cura di Mattia Mantovani, propone un viaggio alla scoperta dei temi di fondo della narrativa e più in generale dell’universo umano e poetico di Söderberg.

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