Blu come un'arancia

Zurigo città letteraria

di Mattia Mantovani

  • 3 ottobre 2016, 20:20
Zurigo città letteraria
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Blu come un'arancia
Da lunedì 03 a venerdì 14 ottobre 2016 alle 18:20
Replica il giorno seguente alle 01:30

La serie di questa settimana è la seconda di due serie dedicate a Zurigo città letteraria: un luogo di ispirazione, di fuga, di esilio, ma soprattutto un luogo ricreato nella finzione letteraria e trasformato in un luogo dell’anima. Per la famiglia Mann, in particolare per Thomas e il figlio Klaus, Zurigo e il suo lago sono stati il luogo dell’esilio e della salvezza prima e immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale; per Elias Canetti, che visse a Zurigo parte della giovinezza e la vecchiaia, Zurigo è anche e soprattutto il luogo della scoperta dei classici della letteratura svizzera come Gottfried Keller e Jeremias Gotthelf; per il giovane Fritz Zorn, negli anni del cosiddetto “patriottismo critico” e della rivolta contro la “cattiva Svizzera”, Zurigo coincide con un dolore di vivere che sfocia in una malattia mortale; per Max Frisch la città è il luogo di grandi utopie, grandi speranze e profonde delusioni. Per Hugo Loetscher, infine, la città si identifica principalmente con Aussersihl e diventa il punto di partenza per viaggi in tutte le direzioni, alla scoperta del mondo.

10.10.16 Thomas e Klaus Mann: Zurigo e l’esilio
11.10.16 Elias Canetti: la scoperta dei classici
12.10.16 Fritz Zorn: il «gelido spazio irreale»
13.10.16 Max Frisch: Zurigo, una patria?
14.10.16 Hugo Loetscher: i fiumi del tempo

Zurigo, la cosiddetta “Atene sulla Limmat”, è stata a partire dal Settecento una delle capitali europee della letteratura: un luogo di ispirazione, di fuga, di esilio, ma soprattutto un luogo ricreato nella finzione letteraria e trasformato in un luogo dell’anima. Per Goethe, ad esempio, che vi soggiornò nell’estate del 1775, Zurigo è il luogo della rinascita dopo il successo e lo scandalo dei Dolori del giovane Werther; per Georg Büchner, sessant’anni dopo, è il luogo di una fuga e di un idillio consumatosi troppo velocemente; per Johanna Spyri, l’autrice di Heidi, Zurigo è uno spazio chiuso, una città di muri e torri che tolgono lo spazio e il respiro; per Gottfried Keller, lo scrittore zurighese per eccellenza, Zurigo incarna le grandi speranze del 1848 e le grandi delusioni legate al pervertimento delle istituzioni democratiche; per il viandante Robert Walser, infine, la città e il suo «freddo sole» costituiscono lo sfondo di una vana ricerca del tempo perduto.

03.10.16 Johann Wolfgang Goethe: Werther sul lago
04.10.16 Georg Büchner: Woyzeck nella Spiegelgasse
05.10.16 Johanna Spyri: l’altra faccia di Heidi
06.10.16 Gottfried Keller: Seldwyla e oltre
07.10.16 Robert Walser: il «freddo sole» di Zurigo

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