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Budda e San Gennaro

di Mariarosa Mancuso

  • 22 ottobre 2014, 13:35
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Alessio Arena

  • Courtesy Pagina FaceBook Alessio Arena

“Devo raccontare tutto prima di farmi saltare per aria”. Tutto, in questo caso, significa una Napoli come non l’abbiamo mai vista. Dove il Vesuvio, la religiosità popolare, la vita quotidiana nei vicoli del Rione Sanità e dei Quartieri Spagnoli si intrecciano con la cultura tamil. Da qui le madonne con proboscide e coda di elefante, come il dio Ganesh, e santi patroni “fusion”, un po’ Budda e un po’ San Gennaro. Gli esuli dallo SriLanka vivono da vent’anni nel sottosuolo della città, coltivando le loro mitologie. Hanno fondato una società segreta, l’Accademia dei Sotterranei, con tanto di Manifesto letterario, e scrivono storie napo-tamil. Dieci capitoli, tante sono le reincarnazioni di Vishnu, raccontate da altrettanti scrittori visionari (c’è anche una rivista, battezzata «Cannarutizia», a giudizio dei tamil la parola più bella del dialetto locale). Accade nel romanzo di Alessio Arena, classe 1984: vive tra Napoli e Barcellona e oltre a scrivere fa il cantautore. La letteratura tamil a Napoli esce da Neri Pozza, il titolo rende omaggio a La letteratura nazista in America dello scrittore cileno Roberto Bolaño. C’è Borges sullo sfondo, la fantasia e l’inventiva sono una gran bella sorpresa nel panorama della giovane letteratura italiana.

Budda e San Gennaro

Libri 22.10.2014, 13:35

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