Cornetti al Musée de la Musique di Parigi
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Cornetto. Lo strumento che visse due volte

con Giordano Montecchi

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  • 29.11.2015
  • 16:00

I cinque elementi
Domenica 29 novembre alle 17:00
Replica mercoledì 02 dicembre alle 16:00


Cornetto. Lo strumento che visse due volte

RSI New Articles 29.11.2015, 17:00

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La cosiddetta musica antica è, oggi, giustamente e provvidenzialmente, oggetto di un interesse che un secolo fa nessuno avrebbe sospettato. Ma soprattutto – forse – un paio di generazioni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare il progresso, nel senso letterale del termine, cui sarebbe andata incontro la prassi esecutiva con strumenti che, da gran parte dei musicisti più fortemente legati alla tradizione classico-romantica, erano considerati irrimediabilmente imperfetti nella loro resa sonora, se confrontati con gli strumenti moderni. Riascoltare le prime registrazioni “filologiche” di cinquanta o sessant’anni fa e confrontarle con quelle di oggi lascia sbigottiti. Il cornetto è l’esempio forse più lampante. Strumento principe, tra i fiati, in età rinascimentale e barocca, già all’epoca sua era considerato difficilissimo da padroneggiare, forse per la natura ibrida della sua curiosa struttura, che ne faceva una specie di strumento “fauno”: nella parte superiore tromba, per via del bocchino, e nella parte inferiore flauto per via dei buchi. Era completamente scomparso dalla circolazione e, al suo riapparire, le difficoltà, l’intonazione barcollante lo rendevano davvero uno strumento imbarazzante. Oggi il cornetto gode di una nuova giovinezza e i suoi virtuosi ci lasciano a bocca aperta.