Il giardino di Albert

Hubble, un occhio spalancato sul cosmo

di Clara Caverzasio

  • 20 June 2015, 18:00
  • SCIENZA E TECH
  • Scienza
  • Tecnologia
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Carina Nebula documentata da Hubble

  • Courtesy NASA, ESA, N. Smith (University of California, Berkeley), and The Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Sabato 20 giugno 2015 alle 18:00
Replica domenica alle 10:35

Hubble, un occhio spalancato sul cosmo

Il giardino di Albert 20.06.2015, 20:00

Era la primavera del 1609 quando Galileo si procurò un oggetto singolare venduto a Venezia come giocattolo e lo trasformò in uno strumento destinato a trasformare il mondo: il cannocchiale. Ovvero il primo telescopio, che ha aperto un cielo nuovo, molto più grande e affollato di quello fin lì conosciuto.

Da allora la nostra conoscenza del cosmo si è arricchita sempre più, soprattutto negli ultimi decenni, grazie a strumenti sempre più sofisticati Come Hubble, il primo telescopio spaziale, lanciato in orbita ben 25 anni fa. In un quarto di secolo Hubble non ha smesso di stupire, regalandoci meravigliose immagini dell’Universo e di emozionarci con scoperte sensazionali. Ha immortalato galassie neonate e stelle al collasso, pianeti vicini e sistemi solari remoti; ha contribuito alla scoperta dell'energia oscura e rivelato la vera età dell'Universo, riuscendo a misurare la velocità con cui si espande. E non da ultimo, Hubble ha misurato e continua a misurare le atmosfere dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare, scoprendo luoghi che possono essere più ospitali per la vita di quello che avremmo pensato: come alcune lune ghiacciate intorno a Giove e Saturno, che sotto una coltre di ghiaccio potrebbero nascondere oceani di acqua e, chissà forme di vita extraterrestri.

Di questa finestra spalancata sull’Universo, di quel che ci mostra e ci fa capire anche di noi stessi, si parlerà nel Giardino di Albert di sabato 20 giugno con un “cercatore di meraviglie”: l’astrofisico Amedeo Balbi dell’Università Tor Vergata di Roma.

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