Il giardino di Albert

Il cervello sullo schermo

Il mistero del cinema svelato dalle neuroscienze, a cura di Clara Caverzasio

  • 6 April 2017, 11:35
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Il cervello sullo schermo
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IL GIARDINO DI ALBERT
Giovedì 06 aprile 2017 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica sabato 08 aprile 2017 alle 18:00

In replica giovedì 10 agosto 2017 alle 11:35

I film ci coinvolgono profondamente: ridiamo e piangiamo, proviamo paura, rabbia, spavento, ci identifichiamo con i personaggi. Eppure sappiamo bene che si tratta di finzione. Fiction, appunto. Perché succede tutto ciò? La risposta risiede nel nostro cervello, in quel sistema straordinario, i Neuroni specchio, che è alla base non solo dell’imitazione e della comunicazione ma anche dell’empatia, la capacità di immedesimarsi nell’altro e sentire quello che prova. Lo ha spiegato il neuro scienziato Vittorio Gallese – uno degli scopritori, assieme a Giacomo Rizzolatti, dei Neuroni Specchio – nel corso della prima edizione del Festival Cervello&Cinema, in programma a Milano dal 27 marzo al 2 aprile. Organizzato da Viviana Kasam, organizzatrice dei BrainForum, in collaborazione con il professor Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale al San Raffaele di Milano, il Festival è nato con l’obiettivo di divulgare la ricerca sul cervello, portando le neuroscienze fuori dai luoghi istituzionali. Sette i (grandi) film proposti: da “Persona” di Bergman a “A Dangerous Method” di Cronenberg, a “L’amore bugiardo” di David Fincher, preceduti da incontri con neuro scienziati e psicanalisti in cui sono stati approfonditi i meccanismi cerebrali che hanno a che fare con il transfer cinematografico.

La manifestazione ha indagato in modo originale il legame forte che da sempre esiste tra cinema e cervello, partendo a volte da argomenti curiosi. Ad esempio la menzogna, che in fondo è alla base della finzione cinematografica. O la cattiveria: perché il cervello ricorda meglio i “cattivi” dei “buoni”? Il rapporto tra cinema e neuroscienze è ben più antico (e importante) di quanto si possa pensare, tanto che il cinema non l’avrebbero inventato i fratelli Lumière bensì alcuni fisiologi e neurofisiologi – come spiega Carlo Caltagirone, direttore scientifico dell’Istituto di Neuroscienze del Santa Lucia di Roma.

Vittorio Gallese, Viviana Kasam e Carlo Caltagirone saranno ospiti del “Giardino di Albert” di giovedì 6 aprile insieme a Michele Guerra, teorico del cinema che con Gallese è autore del volume “Lo schermo empatico” (Raffaele Cortina editore).

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