Il giardino di Albert

La ricerca scientifica, dai ragazzi di via Panisperna al CERN

a cura di Clara Caverzasio

  • 21 May 2016, 18:00
  • SCIENZA E TECH
  • SCIENZA
  • Tecnologia
  • Scienza
iStock_Centrale nucleare, Energia nucleare, Persone, Simbolo, Futuristico
  • iStock

Il giardino di Albert
Sabato 21 maggio 2016 alle 18:00

Replica domenica 22 maggio 2016 alle 10:35

Che cosa lega uno sparuto gruppo di giovani scienziati italiani affascinati dalla fisica atomica dell’epoca, che negli anni ’30 senza grandi mezzi o attrezzature hanno cambiato per sempre la fisica nucleare, al Cern, il più grande laboratorio del mondo dedicato alla fisica delle particelle, con oltre 10'000 scienziati? Molto, moltissimo in verità: i famosi ragazzi di Via Panisperna, così venivano chiamati quei brillanti fisici capitanati da Enrico Fermi (e con lui Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Emilio Segré, Bruno Pontecorvo ed Ettore Majorana), non solo scoprirono pagine nuove della struttura intima della materia - la scoperta del nucleo, della radioattività, della fissione-, ma con il loro sodalizio crearono il primo gruppo di ricerca al mondo. Fino ad allora infatti le ricerche in fisica erano compiute con apporti essenzialmente individuali (o al massimo di un ricercatore e del suo assistente). E il loro contributo fu enorme non soltanto in termini di scoperte, che valsero a Fermi il Nobel nel ‘38: a loro dobbiamo anche la ricostruzione nel secondo dopoguerra della fisica non solo italiana ma anche europea. È da un’idea di Edoardo Amaldi per esempio che nascono il CERN e l’ESA.

Nel Giardino di Albert di sabato 21 maggio seguiremo un po’ il filo che unisce quel geniale gruppo di giovani, disperso dalle leggi razziali e dalla guerra, ai fisici e alla fisica di oggi. E lo faremo grazie al racconto di un allievo di Edoardo Amaldi: Eugenio Coccia, oggi direttore del Gran Sasso Science Institute, che ci aiuterà a capire come è cambiata la figura dello scienziato e il modo di fare ricerca, e cosa è rimasto dello spirito scientifico e avventuroso di quei mitici ragazzi di Via Panisperna, una denominazione divenuta col tempo quasi un’evocazione romanzesca, grazie anche al cinema che ha dedicato loro più di un tributo, come il recentissimo Nessuno mi troverà. Majorana memorandum, film-documentario sulla storia di Ettore Majorana il più geniale dei ragazzi di via Panisperna, misteriosamente scomparso nel 1938.

Ti potrebbe interessare