Il giardino di Albert

Mal’aria. Polveri… Da diventar matti

a cura di Clara Caverzasio

  • 13 April 2017, 11:35
  • Scienza
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Mal’aria. Polveri… Da diventar matti
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IL GIARDINO DI ALBERT
Giovedì 13 aprile 2017 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica sabato 15 aprile 2017 alle 18:00

In replica giovedì 06 luglio 2017 alle 11:35

PM10, PM2,5: dietro questo sigle misteriose si nasconde un “killer lento e silenzioso”, come sono state definite le Polveri fini. Particelle disperse nell’atmosfera che si formano principalmente da residui della combustione, così piccole da penetrare negli alveoli, cioè nella profondità dei polmoni, così come nel sistema cardiovascolare, dove svolgono poi le loro azioni nocive. I loro effetti sono molto più gravi ed estesi di quanto di pensasse. Da tempo infatti non si parla più solo di patologie bronco-polmonari ma anche di problemi cardiovascolari, tumori e addirittura danni cerebrali. Compreso l’incremento della demenza, come dimostra un recentissimo studio condotto per ben 11 anni in Canada su 3,5 milioni di persone.

Insomma, c’è letteralmente… Da diventare matti. Soprattutto in Ticino, e in particolar modo nel Mendrisiotto, dove i limiti d’emissione fissati dall'Ordinanza federale contro l'inquinamento atmosferico vengono ripetutamente e ampiamente superati. Un importante studio svizzero, che da 25 anni studia l’impatto dello smog sulla salute dei cittadini, mostra che il 70% della popolazione residente nel sud della Svizzera italiana è esposto a una media giornaliera di oltre 30 microgrammi di polveri fini per metro cubo d’aria (µg/m3): dieci volte di più rispetto alla media nazionale.

Nel “Giardino di Albert” di giovedì 13 aprile Giorgio Noseda, professore di medicina, già primario di cardiologia, fondatore dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona e paladino della lotta contro il cancro, e Marco Pons, pneumologo, primario di medicina all’Ospedale Civico di Lugano e professore di medicina all’Università di Ginevra, ci aiutano a mettere a fuoco la situazione, valutando ciò che è stato fatto, ciò che si fa e ciò che si dovrebbe fare.

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