In altre parole

Gadi Luzzatto Voghera

Al microfono di Marco Pagani

  • 3 luglio 2017, 10:18
Gadi Luzzatto Voghera

Gadi Luzzatto Voghera ad "Alef", libreria del Ghetto del Museo Ebraico di Venezia, 22 marzo 2016

  • Reuters

IN ALTRE PAROLE
Da lunedì 03 a venerdì 07 luglio 2017 alle 08:18

Nato a Venezia nel 1963, sposato con una restauratrice e psicologa che lo aiuta “ad essere e sentirsi libero”, Gadi Luzzatto Voghera è storico dell’età contemporanea nonché prolifico (“forse troppo”, come lui stesso ammette) scrittore e divulgatore.

Il suo nome, Gadi, è di origini ebraiche. È stato lui ad aggiungere al suo cognome un secondo termine, Voghera, come ci ha detto, “per regalare una continuità genealogica ai miei nonni materni, che avevano perso il loro unico figlio Marco nella Guerra del Kippur nel 1973: un ebreo pacifista che si trovava in servizio da riservista nel momento e nel luogo sbagliato”.

Da un anno dirige la Fondazione CDEC, Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, a Milano.

In passato ha insegnato all'università di Venezia e alla Boston University.

Ama molto viaggiare, passeggiare in montagna e sogna un giorno di ritirarsi in un posticino tranquillo sulle Dolomiti. Sogno che è destinato probabilmente a rimanere tale, vista la sua insopprimibile passione per la partecipazione alla gestione del bene comune sia a livello locale sia più generale, “per costruire un futuro anche solo un pochino migliore di quello che viviamo, per i nostri figli e per quelli degli altri”.

Si definisce un ebreo molto secolarizzato, ma anche rispettoso di alcune tradizioni che ritiene fondamentali per la costruzione della propria identità.

Non sopporta chi pensa che ci sia una sola prospettiva con cui guardare il mondo.

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