Laser

Fuori Mira

Dietro le quinte, di Marco Pagani

  • 30 October 2014, 08:00
Ciak durante le riprese di Fiori mira

Ciak durante le riprese di Fiori mira

  • Courtesy pagina FaceBook del film

Quando andiamo al cinema sullo schermo vediamo un prodotto finito, curato sotto tutti gli aspetti. Ma la lavorazione richiesta per questo elaborato risultato dell'immaginazione, è qualcosa di estremamente complesso. Il lungo lavoro di scrittura e la preparazione preliminare si dispiegano interamente sul set: una gerarchia chiara e assoluta, una dettagliata scaletta da seguire, tempi ben precisi da rispettare. Tutto deve incastrarsi perfettamente. Ma come si fa a catturare l'atmosfera di un set usando solo i suoni? Come rendere "radiofoniche" le atmosfere, i volti, i momenti di relax e di tensione, le speranze, i desideri e il grande lavoro presenti dietro a un film? Paradossalmente uno strumento come la radio, che obbliga a un supplemento di immaginazione per il fatto di non avere il supporto delle immagini, finisce col facilitare l'immersione in un'atmosfera, quella del cinema, che delle immagini fa la sua stessa vita.

Marco Pagani è andato sul set di Fuori Mira, il nuovo film diretto da Erik Bernasconi, una coproduzione Italia - Svizzera, che uscirà nelle sale il prossimo 30 Ottobre. Della trama non anticipiamo molto: gira tutto attorno a un quartiere immaginario, di una immaginaria città della Svizzera italiana. Uno sparo, un ferito, una serie di equivoci e di rapporti personali sempre più tesi, concitati.

Il risultato è questo: un viaggio fatto di suoni, suggestioni, frasi rubate, scene, rumori. Volutamente senza una voce narrante, senza un filo conduttore: un tuffo ad occhi chiusi in questo ambiente così carico di magia dove protagonisti sono, certamente, gli attori e il regista, ma anche i fonici, gli elettricisti, i macchinisti, e tutti coloro che rendono possibile il funzionamento di questa complessa, intrigante macchina dei sogni.

Fuori Mira

Laser 30.10.2014, 10:00

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