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Il Teatro della Fortezza del Carcere di Volterra

Reportage e interviste con Armando Punzo e gli attori-detenuti, due puntate di Antonio Ria

  • 24 February 2015, 09:00
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Santo Genet - Carcere di Volterra, luglio 2014

  • Courtesy Teatro della Compagnia della Fortezza del Carcere di Volterra

Martedì 24 e mercoledì 25 febbraio 2015 alle 09:00
Replica alle 22:35

24.02.15 Mercuzio non vuole morire”: tra paura, stupore e meraviglia
Il Teatro della Compagnia della Fortezza del Carcere di Volterra, in Toscana, è il primo teatro stabile in carcere al mondo ed è ormai una realtà consolidata, riconosciuta e premiata, non solo in Italia. Con il libro È ai vinti che va il suo amore (Edizioni Clichy) il suo ideatore, drammaturgo, regista e attore Armando Punzo festeggia i suoi 25 anni di “autoreclusione”: un quarto di secolo in carcere, senza nessuna condanna da scontare. In trasmissione racconta come concepisce la sua esperienza di lavoro in carcere, con i detenuti: non si è accostato al carcere con finalità educative o sociali, ma con la Compagnia della Fortezza mira a creare un vero e proprio Teatro Stabile. A lui interessa l’esito artistico «nell’interesse del teatro e delle arti e dei mestieri del teatro». Da questi presupposti è iniziata la rivoluzione per il carcere di Volterra, con l’attenzione rivolta alla qualità artistica della Compagnia della Fortezza. Un’esperienza pilota che dal 1993 consente alla Compagnia di andare in tournée e che le ha permesso di mettere in scena oltre trenta spettacoli, alcuni dei quali hanno ricevuto i maggiori riconoscimenti in campo teatrale, tra cui quattro premi Ubu. Antonio Ria ha seguito per tre giorni la Compagnia della Fortezza al Teatro Menotti di Milano in tutte le fasi della preparazione e della rappresentazione di Mercuzio non vuole morire, ispirato al classico dei classici Romeo e Giulietta, mettendo al centro della storia non più i due giovani innamorati, ma Mercuzio, il poeta e sognatore. Ha registrato rumori, voci, testimonianze da quando la scena è completamente vuota e iniziano le istallazione delle luci, e poi le prove, le discussioni fra regista-drammaturgo e maestranze, attori, comparse; le musiche originali dal vivo eseguito da Andrea Salvadori, fino all’impatto col pubblico, che entra in teatro mentre gli attori sono già in movimento. Il pubblico partecipa molto agli spettacoli del Teatro della Fortezza: a un certo punto ogni volta viene chiamato ad essere protagonista attivo. Il successo è assicurato.

25.02.15 Un’idea di rivolta, di trasformazione: rivoluzionare il teatro
La seconda puntata è dedicato a un colloquio di approfondimento con Armando Punzo e con un gruppo di attori-detenuti, fra cui Aniello Arena, condannato all’ergastolo per omicidio, che è diventato l’attore storico della Compagnia, il pluripremiato protagonista di Reality di Matteo Garrone: una vita dentro e fuori la prigione, anzi due vite, come racconta nella sua autobiografia, scritta con Maria Cristina Olati e pubblicata con Rizzoli col titolo L’aria è ottima (quando riesce a passare). «Io sono nato due volte – racconta in trasmissione –. Il teatro e il cinema mi hanno partorito di nuovo». «Il nostro obiettivo – confida Armando Punzo – non è rendere più umane le carceri, quanto quello di mettere alla prova il teatro in queste condizioni». E a Volterra il “teatro”, dove gli attori provano e vanno in scena, è una cella di tre metri per undici: una sfida, che non ferma regista e attori. «L’impossibilità diventa una scelta», con lo scopo di «rivoluzionare il teatro».

Il Teatro della Fortezza del Carcere di Volterra

  • “Mercuzio non vuole morire”: tra paura, stupore e meraviglia (1./2)

    Laser 20.02.2015, 16:53

  • Un’idea di rivolta, di trasformazione: rivoluzionare il teatro (2./2)

    Laser 20.02.2015, 17:00

Alcune foto de Il Teatro della Fortezza del Carcere di Volterra

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