Laser

Jacques Attali

di Farian Sabahi

  • 22 marzo 2016, 10:00
Jacques Attali

Jacques Attali

  • Reuters Pictures

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Martedì 22 marzo 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35

Economista, banchiere, scrittore: Jacques Attali è tutto questo e molto altro ancora. Settantadue anni, nato e cresciuto in Algeria, figlio di un commerciante francese di religione ebraica, ha presto compreso quanto sia importante prevedere il futuro, anticipare le mosse dei nostri avversari, arricchirsi di conoscenze con cui ripartire in caso di necessità. Conoscenze poliedriche, perché una iperspecializzazione ci penalizza, spiega Attali al microfono della nostra collaboratrice Farian Sabahi che lo ha incontrato nel suo ufficio di Parigi, nell'ottavo arrondissement. Un incontro in cui vengono affrontati argomenti diversi: l'importanza di prevedere il futuro perché questo è il tema dell'ultimo libro di Attali dal titolo “Peut-on prévoir l'avenir?” pubblicato da Fayard. Ma anche l'importanza del cinema e della letteratura per definire il destino di un popolo, e la musica come profezia. E poi il futuro dell'Europa, la crisi dei migranti e la necessità di integrarli perché questo è – dichiara il professore – una necessità del vecchio continente. Infine, una nota sull'amore, la sessualità e la fedeltà.

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