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La prigione siriana

di Emanuele Valenti

  • 14 settembre 2017, 11:00
Siria

Aleppo, 15 marzo 2013. Manifestazione in occasione del secondo anniversario della rivoluzione contro il regime siriano

  • Keystone

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Giovedì 14 settembre 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35

Dall'inizio della guerra in Siria Mazen Alhummada, ingegnere di Deir el-Zor, è stato arrestato tre volte. La sua colpa: aver partecipato nel 2011 all'organizzazione delle prime manifestazioni pacifiche contro il regime. In carcere è stato torturato a ripetizione, ha condiviso piccole celle con decine di altri detenuti, ha visto morire centinaia di persone.

Nell'estate del 2013, quando gli Stati Uniti minacciarono di bombardare la Siria per l'uso di armi chimiche, Mazen Alhummada venne trasferito con centinaia di prigionieri in una base militare al posto degli aerei da guerra. Gli scudi umani che il governo siriano era pronto a mostrare all'opinione pubblica mondiale.

Oggi Mazen Alhummada vive in Olanda. La sua testimonianza diretta ci porta nel cuore della macchina repressiva del regime siriano. Un racconto drammatico, che spiega meglio di qualsiasi altra cosa il caos in cui è sprofondato il suo paese, compresa l'avanzata dell'estremismo islamico.

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