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La realtà del cinema

Incontro con Giuliano Montaldo, di Maria Bruno

  • 27 febbraio 2017, 09:00
Giuliano Montaldo

Giuliano Montaldo

  • Reuters Pictures

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Lunedì 27 febbraio 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35


La realtà del cinema

Laser 27.02.2017, 09:00

La sua carriera inizia davanti alla macchina da presa, nella sua città, la Genova dei bombardamenti e delle insurrezioni, giovane e prestante attore sotto la direzione di colui che diventerà poi suo mentore e amico, Carlo Lizzani. Con “Achtung banditi” Giuliano Montaldo incontra il cinema e la sua vocazione che lo porterà poi a Roma, a collaborare con altri protagonisti di quella grande stagione, da Gillo Pontecorvo a Elio Petri. Poi verrà il primo e contestato film “Tiro al piccione” e quindi la lunga e proficua esperienza americana. Tornerà per fare finalmente i suoi film: dal successo internazionale di “Sacco e Vanzetti”, per la cui produzione impiegherà 3 duri anni di ricerche e vani tentativi, al suo amato e corale “Agnese va a morire”. Poi ci saranno altri incontri a costellare e a decidere la sua storia: da Sergio Leone a Ennio Morricone, da Ennio Flaiano alla sua ‘ragazza’, Vera Pescaroli. Il cinema di Giuliano Montaldo è certamente grande cinema della realtà ma saprà essere anche cinema storico, di finzione o di avventura. I suoi interessi e le sue passioni lo porteranno a firmare il “Marco Polo” televisivo e poi ad avventurarsi con grande successo nel campo della regia operistica, da Turandot all’Arena di Verona al Flauto Magico a Vienna. Mancherà forse al pubblico il film che gli è rimasto nel cassetto: sarebbe stato dedicato alla storia di Salvador Allende.

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