Laser
Venerdì 24 giugno 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35
L’arte, l’economia del turismo, la cultura, gli occidentali che visitano i paesi musulmani: molti sono gli obiettivi che da qualche anno sono finiti nel mirino degli estremisti islamici, che appartengano a Daesh, ad Al Qaeda, a Boko haram o ad altre formazioni terroristiche a matrice islamista.
Nel marzo del 2015 la Tunisia subisce il più grave attentato di sempre, che colpisce la culla della cultura mediterranea, un luogo centrale anche per l’identità tunisina e nord africana. Il Museo del Bardo. Il 15 marzo 2015 un commando di terroristi fa irruzione sparando e uccidendo una ventina di visitatori e poliziotti, facendo anche degli ostaggi. Il primo ministro tunisino Habib Essid dirà in una conferenza stampa a Tunisi. “Il nostro paese è in pericolo e i partiti devono essere uniti contro il terrorismo”.
Il direttore del Museo del Bardo si chiama Moncef Ben Moussa, è tunisino, ed è stato premiato il 4 giugno nell’ambito di “NOSTOS. Festival del viaggio e dei Viaggiatori” con il premio “Custodi della Bellezza” dedicato alla memoria di Khaled al-Asaad, ucciso per difendere la storia, l’arte e l’identità del suo paese, l’Iraq, dall’ISIS, a Palmira.
Laser ha incontrato Ben Moussa a Torino, in occasione del Salone del Libro.