Laser

Non solo “Arancia meccanica”

di Mariarosa Mancuso

  • 24 February 2017, 08:00
Anthony Burgess, 1985

Anthony Burgess, 1985 (estratto copertina)

  • Hutchinson

LASER
Venerdì 24 febbraio 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35

Non solo “Arancia meccanica”

Laser 24.02.2017, 10:00

Nulla lo infastidiva più dell’etichetta “lo scrittore di Arancia meccanica". Tiene a ripeterlo anche in questa intervista tratta dagli archivi RSI, a cura di Mariarosa Mancuso che aveva incontrato Anthony Burgess a Milano nel 1992, quando l’editore Garzanti mandò in libreria “L’antica lama”. Vale a dire Excalibur, la spada di Re Artù. Nel Novecento, arrugginita e ridotta a un moncone, sparisce dal museo dell’Ermitage e ricompare a Cassino, per poi tornare in Galles (in mezzo, il naufragio del Titanic, la rivoluzione russa, due guerre mondiali).

“Non ho scritto “Un‘arancia meccanica”. Ho scritto “Un’arancia a orologeria”, ribadisce durante l’intervista, in un italiano splendido e ricco ("Un’arancia a orologeria” era il titolo scelto da Einaudi per la prima edizione del romanzo, nel 1969; il film di Stanley Kubrick è del 1971). Racconta i suoi libri, la sua vita lontano dall’Inghilterra, la diagnosi sbagliata che diede una svolta alla sua carriera di scrittore.

Riproponiamo l'intervista in occasione del centenario della nascita il 25 febbraio 1917.

Ti potrebbe interessare