Oggi, la storia

Canossa al centro della lotta per le investiture

di Piero Stefani

  • 28 January 2015, 07:05
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Eduard Schwoiser, Enrico IV a Canossa, 1862.

  • Wikipedia

Oggi, la storia 28.1.15

Oggi, la storia 28.01.2015, 08:05

È un comune con meno di 4000 abitanti situato nell'Appennino reggiano. La sua sede municipale si trova a Ciano d'Enza. Sembra uno dei tanti borghi italiani semisconosciuti. Eppure il nome del comune è noto a vastissimo raggio. Pochi ci sono andati fisicamente, molti ci sono andati metaforicamente, e un numero ancora maggiore ha dichiarato di non volerci andare affatto. Insomma come si denomina questa località? Canossa.

L'espressione «andare a Canossa» è usata in tedesco: «nach Canossa gehen», in inglese: «go to Canossa», in francese «aller à Canossa». Perché in mezza Europa si teme di andare in questo piccolo borgo reggiano? La risposta è semplice: per quel che vi avvenne il 28 gennaio 1077. Là, in un rigido inverno, dopo tre giorni di attesa, scalzo, vestito solo di un saio e con il capo cosparso di cenere, l'imperatore Enrico IV fu infine ammesso al cospetto del papa Gregorio VII. L'incontro ebbe luogo grazie all'intercessione della contessa Matilde e di Ugo abate di Cluny. L'oggetto della contesa era costituito dalla lotta per le investiture. Il frutto dell'umiliazione fu il ritiro della scomunica.

In effetti negli anni successivi le faccende non andarono lisce. Enrico IV fu scomunicato una seconda volta nel 1080, ma la questione delle investiture andò avanti fino al cosiddetto concordato di Worms nel 1122. Questo accordo tra l'imperatore Enrico V e papa Callisto II pose termine alla lotta. Le disposizioni del concordato, apparentemente di compromesso, segnarono in realtà tanto il riconoscimento dell'autonomia del papato, quanto il mantenimento, a pieno titolo, della figura dei vescovi conti. La Chiesa continuava cioè ad avere a che fare in modo diretto con la gestione di vasti settori del potere temporale.

I concordati fino a oggi segnano forme di accordo tra Stato e Chiesa. Essi, per loro stessa natura, hanno a che fare anche con il godimento di benefici temporali. Per questa ragione non pochi, almeno in Italia, sperano che la Chiesa cattolica vada presto anch'essa a Canossa, in relazione almeno a certi aspetti della sua prassi concordataria.

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