Oggi, la storia

Il genocidio armeno del 1915-1916

di Simona Boscani Leoni

  • 27 April 2015, 07:05
genocidio armeno

Il genocidio armeno del 1915-1916

Il 12 aprile scorso papa Francesco si è riferito alla deportazione ed eliminazione degli armeni negli anni 1915-1916 da parte dell’impero ottomano come „il primo genocidio del XX secolo“. Papa Francesco, nella sua dichiarazione, si riferiva a un documento congiunto elaborato nel 2001 dall’allora papa Giovanni Paolo II e da Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni, in occasione del 1700 anniversario della proclamazione del cristianesimo dell’Armenia. In questo documento veniva già riconosciuta la strage armena come un vero e proprio genocidio.

In questa sede dobbiamo purtroppo ricordare che il primo genocidio del XX secolo non è stato quello armeno, bensì quello perpetrato nel 1904 ai danni del popolo Herero, una tribù di allevatori di bestiame che si era ribellata alla colonizzazione tedesca in Namibia.

Malgrado questo, vorrei tornare al tema armeno e disegnarne brevemente i contorni, visto che il 24 aprile si è celebrato l’anniversario di questa tragedia.

Uno dei motivi principali dell’ostilità turca contro gli armeni era la paura di un’alleanza con la Russia, un paese che da tempo sosteneva questo popolo nella sua lotta per l’indipendenza. I russi erano mossi da chiari interessi geostrategici diretti verso l’area del Mar Nero e del Bosforo. La repressione e deportazione degli armeni da parte ottomana cominciò il 23 e 24 aprile del 1915: numerosi intellettuali residenti a Costantinopoli, oggi Istanbul, vennero arrestati e deportati in Anatolia. Arresti e deportazioni continuarono in seguito, fino ad arrivare alla deportazione forzata di almeno 1’200'000 persone, costrette a marce estenuanti che ne provocarono la morte per fame, sete e per l’affaticamento. Qui, come anche nella strage degli Herrero menzionata in precedenza, furono attivi numerosi ufficiali dell’esercito tedesco, alleati ai turchi.

Come sappiamo, il governo di Ankara si rifiuta di riconoscere la strage degli armeni come un genocidio e questo è uno dei contrasti maggiori che lo oppone alla Comunità europea.

Una volta ancora vediamo come i fatti storici possano purtroppo venire interpretati diversamente a seconda della lente di ingrandimento di chi guarda e degli interessi religiosi o politici che lo animano.

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