Oggi, la storia

Imperialismo anacronistico

di Emilio Gentile

  • 5 maggio 2016, 09:05
Benito Mussolini

Benito Mussolini saluta la folla dal balcone di Palazzo Venezia

  • Keystone

Oggi, la storia
Giovedì 05 maggio 2016 - 07:05

La sera del 5 maggio 1936, a Roma, dal balcone di Palazzo Venezia, di fronte a una folla oceanica, e con oltre venti milioni di italiani radunati in tutte le piazze d’Italia per ascoltare dalla radio il suo discorso, Mussolini annunciò la fine vittoriosa della guerra contro l’impero di Etiopia, uno degli ultimi Stati africani, insieme alla Liberia, non ancora assoggettati al dominio coloniale europeo.

Iniziata il 3 ottobre dell’anno precedente, la guerra fu condotta dall’Italia con largo uso di mezzi e di armi, compresi i gas asfissianti, per ottenere una rapida vittoria. La Società delle nazioni, con sede a Ginevra, condannò l’aggressione italiana. L’Inghilterra e la Francia, le due maggiori potenze imperialiste europee, adottarono sanzioni contro l’Italia, ma le sanzioni furono comunque blande. Quattro giorni dopo l’annuncio della vittoria, la sera del 9 maggio, dallo stesso balcone, ascoltato da milioni di italiani nuovamente adunati nelle piazze, Mussolini proclamò “la riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma”, dopo quindici secoli. La quasi totalità della popolazione, sottoposta per mesi a una martellante propaganda, accolse con esaltazione la fondazione di un impero italiano in Africa orientale.

Fu quello il momento in cui il regime totalitario e il suo duce, che da quattordici anni dominava incontrastato, riscossero il massimo consenso da quasi tutta la popolazione italiana. Ci furono antifascisti che cessarono la loro opposizione al regime per schierarsi con l’Italia in guerra. Ma presto l’entusiasmo si dissolse, quando Mussolini, proseguendo la politica bellicosa, coinvolse l’Italia nella guerra civile di Spagna, si alleò con la Germania nazista, e il 10 giugno 1940 gettò il paese nella guerra contro la Francia e l’Inghilterra, con l’ambizione di ingrandire l’impero fascista in Africa e nel Mediterraneo. Ma il 5 maggio 1941, il legittimo imperatore Hailé Selassié,d’Etiopia, rientrava in Addis Abeba, la capitale del suo impero, con le truppe britanniche vittoriose. Era durata esattamente cinque anni la riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma. Poi, il 25 luglio 1943, scomparve anche il regime fascista.

La guerra di Mussolini contro l’Etiopia è stata definita da vari storici un’impresa anacronistica, perché compiuta quando era già iniziato il tramonto del colonialismo europeo. Ma l’anacronismo è forse nel giudizio degli storici. Infatti, ottanta anni fa, l’Inghilterra, la Francia, il Belgio, l’Olanda, il Portogallo, non consideravano affatto anacronistici i loro imperi coloniali. E combatterono a lungo per conservarli, anche dopo la Seconda guerra mondiale.

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