Oggi, la storia

"In God we trust"

di Piero Stefani

  • 22 April 2015, 07:05
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Il Dollaro

  • Keystone

"In God we trust"

Oggi, la storia 21.04.2015, 17:30

Gesù si trova a New York. È circondato da un gruppo di personalità che aderiscono a un movimento fondamentalista. Esse, in nome di Dio, condannano la politica abortista e favorevole alle nozze gay consentita dalle leggi federali. Per loro vale senza riserve il principio che impone di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Si chiedono perciò se sia ancora lecito pagare le tasse a quello Stato indegno. Interpellano in proposito Gesù.

Non era la prima volta che il figlio di Maria si trovava in una simile situazione. Molto tempo prima, quando era a Gerusalemme, un gruppo di farisei lo aveva circondato e gli aveva domandato se fosse lecito pagare il tributo a Cesare. Allora Gesù se la cavò brillantemente. Chiese che gli fosse mostrato un denaro. Domandò ai suoi interlocutori di chi fosse l'immagine lì impressa. Gli risposero: «Di Cesare». Fu allora che pronunciò la memorabile sentenza: «Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» (Matteo 22,21).

Anche a New York pensò di cavarsela allo stesso modo. Domandò ai fondamentalisti di tirare fuori un dollaro. Chiese loro: «Cosa vi leggete?». Ed essi trionfanti risposero: «In God We Trust». Gesù restò senza parole.

Questo immaginifico raccontino è frutto di una mente europea. Negli Stati Uniti la percezione è diversa. Là non si avvertirebbe alcuno stridore. La disposizione di scrivere la propria volontà di confidare in Dio su una moneta ha origine nel Coinage Act approvato il 22 aprile 1864. Esso autorizzava l'emissione di una moneta da 2 cents. Sul suo disegno comparve per la prima volta la nostra scritta. L'anno successivo essa fu estesa a tutte le monete di oro e di argento. Nel 1956 il detto sostituì «E Pluribus Unum» come motto nazionale. Da allora tutto il circolante è contraddistinto dalla scritta «In God We Trust».

Che il nome di Dio sia scritto sul «dio denaro» suona alieno dalla nostre convinzioni. Lo è assai meno in una società, come quella americana, da sempre contraddistinta tanto da una molteplicità di Chiese e religioni quanto da una forte e penetrante presenza di una civil religion, vale a dire da una forma di religione civile che non si identifica con nessuna Chiesa.

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