Oggi, la storia

Svizzera: un cammino solitario o verso la globalizzazione?

Rete Due, lunedì 15 settembre, 07:05

  • 15 settembre 2014, 09:05
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Oggi la storia 15.09.14

Oggi, la storia 12.09.2014, 14:54

La scorsa settimana il “Forum für Universität und Gesellschaft” dell’università di Berna ha dato inizio a un ciclo di conferenze intitolate: “Global Player o misantropa: che tipo di Svizzera vogliamo?”

Invitati erano due conferenzieri provenienti da due ambiti molto diversi. Beat Hotz-Hart, professore emerito di economia al Politecnico di Zurigo e André Holenstein, professore di storia moderna all’Università di Berna.

Entrambi i relatori hanno mostrato l’importanza dell’interazione della Svizzera, attuale e del passato, in Europa e nel mondo. Da storica vorrei però soffermarmi sulle riflessioni di André Holenstein che ha proposto delle linee interpretative generali leggendo la storia della Confederazione seguendo il tema dell’integrazione e dell’isolamento (o separazione).

Holenstein ha fatto notare l’esistenza, fino a pochi decenni fa, di una storiografia che interpretava la nascita della Confederazione come il risultato dei soli meriti dei confederati. Negli ultimi anni gli storici hanno invece focalizzato la loro attenzione sugli aspetti transazionali dello sviluppo dell’Antica Confederazione, facendo notare la forte interdipendenza con i paesi confinanti. Holenstein rilevava ad esempio la dipendenza, già in epoca moderna, dall’importazione di alimenti (grano, sale) e materie prime (cotone, metalli), e dall’esportazione sui mercati esteri di prodotti svizzeri tipici quali il formaggio e il bestiame. Lo storico ha reso attenti gli ascoltatori anche al fatto che la Confederazione ha esportato a lungo manodopera (si pensi al servizio mercenario, ma anche ai numerosi marronai, stuccatori, artisti, e pasticceri per non nominare che alcuni dei mestieri tipici da “esportazione”). Solo a fine Ottocento, grazie ai lavori di estensione della rete ferroviaria, la Svizzera è diventata un paese d’immigrazione come lo conosciamo ancora oggi.

Anche dal punto di vista geopolitico, dalle guerre di Borgogna attorno al 1470, l’Antica Confederazione sembra diventare sempre più importante come “stato cuscinetto” nel cuore dell’Europa e delle potenze europee.

Come si vede, un’accurata analisi storica non può che ribadire l’importanza dei contatti tra un paese piccolo come la Svizzera e un mondo sempre più globalizzato.
Simona Boscani Leoni

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