Plusvalore 18.12.14
Plusvalore 18.12.2014, 13:20
Caro Babbo Natale,
Rieccomi qui! Non so se ti ricordi di me, ma circa tre anni fa sempre di questi periodi e sempre attraverso questa rubrica, ti mandavo la mia “letterina” di Natale. A onor del vero, le richieste fatte, non erano proprio solo le mie… diciamo che una buona parte di donne nel mondo confidavano nel tuo aiuto.
Allora ti abbiamo chiesto di intervenire affinché i dati della statistica nazionale in tema di parità uomo-donna migliorassero. Ma visto che non siamo ingenue e non vogliamo nemmeno nulla che non ci spetti di diritto, non ti abbiamo chiesto di modificare in maniera arbitraria i salari oppure di favorirci negli avanzamenti di carriera… No, il compito sembrava più semplice: ti chiedevamo di portare sotto l’albero della nostra classe politica l’attenzione sulle differenti organizzazioni familiari che esistono oggi per sostenerle anche nel loro ruolo genitoriale. Per fare questo ti indicavamo pure una strada abbastanza praticabile; d’altra parte quando altri Paesi hanno già trovato la soluzione, perché non applicarla studiandola e contestualizzandola alla nostra realtà? In fin dei conti per togliere qualche ostacolo nel percorso per la realizzazione delle pari opportunità sarebbe sufficiente provare il congedo parentale obbligatorio. Questa forma di collaborazione educativa paritaria, ha dato risultati positivi in tutti i paesi che l’hanno introdotta, contribuendo di fatto non solo a distribuire un reddito molto più egualitario tra donne e uomini, ma ha portato anche ad annullare quella differenza biologica che rimane un grande privilegio per la donna, ma che ahimé il mercato del lavoro vede ancora come un rischio aziendale.
Tuttavia, caro Babbo Natale, a seguito della mia lettera, non solo non è stato introdotto un congedo parentale, ma addirittura, l’indicatore che misura la differenza salariale tra uomini e donne è peggiorato! Allora se da una parte siamo contente che le donne si formano sempre di più e sempre più a livelli elevati, lo stesso non si può dire per il numero di donne che riesce ad arrivare a ricoprire funzioni dirigenziali.
Quindi, caro Babbo Natale, visto che l’unica spiegazione che trovo al fatto che della mia lista dei desideri non se ne sia avverato nemmeno uno, devo dedurre che la mia lettera sia andata smarrita. Per questa ragione, ti riformulo esattamente la stessa identica preghiera di allora, ossia di portare nell’agenda politica del nostro Paese un regalo per tutte le famiglie: l’idea di un congedo genitoriale, dove mamma e papà, alternandosi, debbano accompagnare il bambino e la bambina alla scoperta, e perché no, alla conquista di questo meraviglioso mondo… Ah, ma quest’anno ti facilito il compito: la Commissione federale di coordinamento per le questioni familiari ha già fatto un grande lavoro, quindi caso mai potresti almeno consegnare ai politici una copia di questo studio… Con affetto, Amalia Mirante
Post scriptum: posso ritenere la nomina appena avvenuta della prima donna a capo della Banca Nazionale Svizzera come un segno che forse questa volta la mia lettera giunga a destinazione?