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Euro, scende il patto sale l'unione bancaria

di Adriana Cerretelli

  • 25 novembre 2015, 13:20
Istock euro sale
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Mercoledì 25 novembre 2015 - 12:20

Nell’eurozona sale, almeno a parole, l’unione bancaria ma scende la disciplina di bilancio.

Tra lotta al terrorismo, crisi dei rifugiati e relativi costi straordinari, la tenuta del patto di stabilità europea sembra momentaneamente afflosciarsi: la Francia di Hollande gli antepone ormai esplicitamente il patto di sicurezza, il Portogallo con un probabilissimo governo di sinistra dichiara guerra all’austerità, l’Italia di Renzi si batte per strappare crescenti margini di flessibilità e persino il tedesco Wolfgang Schauble, il ministro delle Finanze tutto d’un pezzo, ammette che l’emergenza migratoria deve avere la priorità rispetto al sacro totem del pareggio di bilancio in Germania.

Parallelamente però Bruxelles cerca almeno di stringere sul completamento dell’unione bancaria europea. Dopo la sorveglianza unica e il meccanismo unico di risoluzione delle crisi, propone ora la creazione del terzo pilastro, quello dell’assicurazione unica nell’eurozona di tutti i depositi sopra i 100.000 euro. In realtà accelera per modo di dire, visto che ci vorranno quasi 10 anni e tre tappe successive per raggiungere il traguardo della piena mutualizzazione nel 2024. Naturalmente se tutto andrà come previsto dalla Commissione europea, il che non è per niente sicuro.

Se il presidente della Bce Mario Draghi non perde occasione per invitare ad accelerare sulla garanzia unica sui depositi per favorire l’integrazione del mercato europeo delle banche insieme alle operazioni cross border, i Governi dell’euro nord continuano a puntare i piedi.

Come sempre la Germania è la più stentorea nell’asserire la propria contrarietà a un processo che è nell’ordine delle cose ma che preferirebbe rallentare al massimo per la sfiducia che nutre sulla salute degli istituti di credito dei partner del sud e nel timore di ritrovarsi a pagare per i salvataggi altrui. Per la verità tra gli scandali Deutsche Bank e l’opacità sospetta di altre sue banche, regionali in testa, Berlino in questo settore non appare titolata a insegnare lezioni a nessuno e tanto meno a nascondersi dietro le proprie false virtù.

Nell’Europa delle crisi multiple, che dilagano dall’economia alla politica e alla diplomazia, diventa dunque sempre più difficile mantenere la coesione interna e, soprattutto, prendere le decisioni urgenti che la situazione richiede. E’ difficile ma assolutamente necessario, pena una deriva del progetto europeo che alla lunga sarebbe letale per tutti i suoi protagonisti.

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