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Internet, record e sviluppi possibili

di Gianfranco Fabi

  • 7 aprile 2017, 14:20
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Venerdì 07 aprile 2017 alle 12:20

Internet, record e sviluppi possibili

Plusvalore 07.04.2017, 14:20

L’Ufficio federale di statistica ha pubblicato nei giorni scorsi un rapporto dettagliato e denso di indicatori sullo stato dell’arte delle nuove tecnologie della comunicazione in Svizzera. La diffusione di internet, lo sviluppo delle infrastrutture, il grado di connessione delle imprese, dimostrano una grande volontà di sfruttare fino in fondo, a livello economico e sociale, le opportunità offerte dall’innovazione. Anche se non mancano settori, come il telelavoro, dove è ancora possibile un forte miglioramento.

In primo piano va comunque collocato il fatto che la Svizzera si colloca al primo posto non solo in Europa, ma nel mondo, per le connessioni a banda larga cioè per le infrastrutture indispensabili per la trasmissione ad alta velocità di un grande numero di dati. Solo la banda larga può consentire infatti lo sviluppo del commercio elettronico, dei servizi amministrativi a distanza, delle trasmissioni sia telefoniche, sia audio e video. Con 51 connessioni ogni cento abitanti la Svizzera supera la Danimarca, che si ferma a quota 44, seguita a sua volta da Paesi Bassi, Francia e Corea del Sud. La Germania si ferma a quota 38, gli Stati Uniti a 32. In Svizzera vi è stata una crescita molto forte di queste connessioni soprattutto tra l’inizio del secolo e il 2008. Poi lo sviluppo è continuato, ma a ritmi meno vivaci. Nel 2001 si contavano solo 157mila connessioni a banda larga, connessioni che sono diventate 3,7 milioni nel 2015.

Non più al primo posto, ma in linea con la media dei paesi industrializzati, troviamo la Svizzera nella classifica per l’accesso a banda larga su reti mobili, in pratica navigare in internet con gli smartphone. In questo caso in testa è il Giappone che troviamo al primo posto anche nelle connessioni più potenti ed efficaci attraverso la fibra ottica: anche qui la Svizzera è a metà classifica, poco sotto quota 20% che rappresenta peraltro la media dei paesi Ocse.

La capacità delle infrastrutture e la rapidità di connessione hanno fatto sì che la Svizzera si collochi ai primi posti anche nelle classifiche che riguardano il commercio elettronico. Il 62% delle persone tra 16 e 74 anni ha effettuato almeno un acquisto via internet negli ultimi tre mesi in una classifica comandata dalla Gran Bretagna a quota 78%, ma con una media europea, 45%, notevolmente più bassa.

Lo sviluppo delle transazioni elettroniche ha già cambiato molte abitudini di vita e di consumo. Le banche, le agenzie di viaggio, le edicole, sono luoghi molto meno frequentati che in passato così come gli uffici pubblici e le agenzie di assicurazione. Per non parlare delle cabine telefoniche che appaiono quasi oggetti di antiquariato.

Legati a queste evoluzioni c’è un cambiamento più lento, ma ugualmente significativo: quello del telelavoro, cioè del lavoro a domicilio reso possibile proprio dalle nuove capacità di connessione. Il numero di lavoratori che svolgono più del 50% della propria attività collegati al computer fuori dall’azienda è in aumento, ma resta molto limitato: si è passati da 31mila persone nel 2001 a 120mila nel 2015. Certamente poco rispetto ai 5 milioni di occupati in tutta la Svizzera. Ci sono gli strumenti e lo spazio per crescere, anche perché il telelavoro migliora la qualità della vita, consente una migliore conciliazione tra famiglia e lavoro, e, non meno importante, può ridurre anche il traffico sulle strade.

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