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Piove governo ladro: “No Billag”

di Mauro Baranzini

  • 7 febbraio 2017, 13:20
RSI

Studi RSI, Comano

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Martedì 07 febbraio 2017 alle 12:20

Piove governo ladro: “No Billag”

Plusvalore 07.02.2017, 13:20

La nostra radiotelevisione pubblica, allora con il nome di Radio Monteceneri, ha cominciato a trasmettere nel 1932. Fino alla fine della Seconda Guerra mondiale, e oltre ancora, ha rappresentato un punto di riferimento per chi subiva e combatteva i regimi totalitari. La nostra radio è stata simbolo di libertà, indipendenza, rigore e obiettività per generazioni sia al di qua, sia al di là della frontiera. È stato un collante importantissimo della nostra società civile, ed è cresciuta a tutto campo grazie ad una generosa chiave di ripartizione delle entrate a livello federale. In altre parole, se la Svizzera italiana conta circa il 5% della popolazione svizzera, Besso e Comano ricevono attorno al 18% dei fondi federali. Una bella lezione di federalismo e di difesa delle minoranze. (Un federalismo che anche l’Unione Europea dovrebbe cercare di imparare.) La RSI è anche cresciuta fortemente in termini qualitativi, e oggi non ha certo nulla da invidiare a catene radiofoniche o televisive ben più blasonate come la BBC, fatte le giuste proporzioni. Il “No Billag”, cioè il rigetto dello schema di finanziamento assicurato dalle autorità federali, arrischia di azzoppare in modo drammatico questo prezioso strumento dell’informazione. Le ex-regie federali, come le FFS, le officine, la Posta, le dogane, ecc. hanno già lasciato in braghe di tela in Ticino. Non seghiamo il ramo sul quale stiamo seduti, perché se il Ticino dovesse dire di sì all’iniziativa "No-Billag", a differenza degli svizzeri tedeschi e dei romandi, stiamo sicuri che scenderà la mannaia finanziaria su Besso e Comano. Dopo tutto sono 1200 posti di lavoro qualificati, un indotto di centinaia di milioni, e lavoro garantito per tante piccole imprese e artigiani che ruotano attorno alla RSI. Ed è soprattutto un collante per la nostra società civile. È strano che il partito di maggioranza relativa del Cantone stia conducendo una politica non certo responsabile in questa direzione: crepi Sansone e con esso tutti i filistei! E poi si inveisce contro i balivi bernesi, e si vorrebbe la costruzione dei muri a sud e a nord del Cantone. È pur vero che talvolta qualche corrispondente estero della nostra RSI dà un po’ sui nervi, forse anche per la scarsa conoscenza della nostra realtà e dell’opinione pubblica. Ma occorre essere corretti, criticando civilmente, e non cercando di buttare via il bambino coll’acqua sporca.

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