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Tra Londra e Parigi nasce la nuova Europa

di Adriana Cerretelli

  • 7 giugno 2017, 14:20
Emmanuel Macron e Angela Merkel

Emmanuel Macron e Angela Merkel

  • Reuters

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Mercoledì 07 giugno 2017 alle 12:20

Tra Londra e Parigi nasce la nuova Europa

Plusvalore 07.06.2017, 14:20

Due elezioni, una a Londra giovedì, l’altra a Parigi domenica, entrambe fondamentali per disegnare il futuro della nuova Europa: la prima indirettamente, la seconda direttamente.

A poco meno di un anno dalla decisione di uscire dall’Unione Europea, la Gran Bretagna va alle elezioni anticipate. Le ha volute il premier Theresa May, convinta che le avrebbero regalato una maggioranza parlamentare molto ampia e quindi il pieno mandato a negoziare Brexit. Strada facendo però, gli umori del paese sembrano cambiati: il primo ministro ha perso consensi mentre li ha guadagnati Jeremy Corbyn, il leader laburista che era dato virtualmente fuori gara.

Anche se una vittoria di Corbyn appare estremamente improbabile, quella della May si annuncia più difficile e meno larga del previsto. Ovviamente, qualunque sia, il risultato non potrà non influire sul corso della storia europea. Per ora nessuno intende rimangiarsi Brexit. Ma la tentazione potrebbe maturare durante negoziati complicatissimi con Bruxelles, soprattutto per i contraccolpi sulla stabilità economica e finanziaria che potrebbero derivare al paese dalle modalità del divorzio. A parole la May vuole un’uscita a muso duro, Corbyn invece predica la linea soft ma sarà il responso delle urne a indicare al vincitore che tipo di rapporto il paese intende ricostruire con il continente.

L’Unione europea l’attende con il fiato sospeso perché se è vero che, anche per mantenere compatto il fronte dei 27, ha adottato una politica intransigente, è altrettanto vero che, nel momento in cui l’America di Trump si allontana e le minacce del terrorismo si avvicinano mentre restano irrisolte le sfide di una solida politica europea di sicurezza e difesa, il ruolo della Gran Bretagna sarebbe indispensabile per entrambe.

Lo sa la Francia di Emmanuel Macron come la Germania di Angela Merkel, ansiosa di agire dopo l’impatto-shock con l’America di Trump. Macron ha grandi ambizioni per l’Europa partendo dal rilancio dell’asse franco-tedesco e dalla riforma dell’eurozona.

Ma per sapere se riuscirà o meno a realizzarle, il giovane presidente francese deve vincere le legislative. Se il primo turno di domenica gli lascerà intravvedere la maggioranza assoluta o molto ampia in parlamento, potrà cominciare a sperare davvero. E con lui l’Europa. In attesa che la probabile vittoria di Angela Merkel in settembre chiuda un cerchio finalmente positivo per il futuro dell’Unione.

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