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Venite in Ticino, o imprenditori!

Rete Due, martedì 16 settembre, 12:20

  • 16 September 2014, 12:20
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Incontro con gli imprenditori italiani a Chiasso, 2013

  • TiPress

Plusvalore 16.09.14

Plusvalore 16.09.2014, 15:18

Da anni gli imprenditori italiani vedono il Ticino come un paradiso, non solo perché l’imposizione complessiva è meno (molto meno) elevata di quella cui sono abituati, ma anche, talvolta soprattutto, perché i rapporti con le amministrazioni pubbliche sono “amichevoli”. E’ assai più veloce ottenere permessi edilizi, sbrigare pratiche per assumere il personale. Il rapporto con gli enti pubblici è improntato a sano pragmatismo. I torti e le ragioni sono decisi in tempi brevi.
Sentite cosa mi racconta un amico. “Ho da anni un’impresa di successo, leader mondiale in una nicchia di prodotti altamente tecnologici. Investo costantemente in ricerca e sviluppo per mantenermi alla frontiera della competizione. Pur essendo di medie dimensioni riesco a battere con successo concorrenti di taglia globale”. Ovviamente dato il successo commerciale dei suoi prodotti, il mio amico ha avuto nel tempo importanti crescite di fatturato e dipendenti. Il suo personale è in gran parte molto qualificato. Con la crescita sono cominciati problemi di spazio. Una prima richiesta d’ampliamento è respinta per l’impatto che il progetto avrebbe sul traffico locale; l’impresa rivede il progetto cercando di renderlo compatibile con le richieste dell’amministrazione comunale. Finalmente la concessione edilizia è rilasciata, ma a questo punto partono i ricorsi. Non si tratta solo di alcuni cittadini presumibilmente preoccupati per i rumori generati dal traffico ma anche di un comune confinante. A questo punto il mio amico è fortemente tentato di mollare tutto e trasferirsi in Ticino. Peccato che non possa farlo perché è già in Ticino e da molto tempo.

Ovviamente il diritto di ricorrere contro le concessioni edilizie ed anche contro i progetti delle amministrazioni pubbliche è presente in tutto il modo civile. Anzi potremmo dire che tale diritto è uno degli indicatori di civiltà. Il tempo necessario per risolvere il contrasto tra le parti è invece variabile da territorio a territorio. Così come la propensione a ricorrere. In Ticino i tempi della giustizia amministrativa non sono lenti; in media due o tre mesi sono sufficienti per un ricorso al Consiglio di Stato e al Tribunale amministrativo cantonale. Con tempi abbastanza veloci, la sospensione della concessione fino all’esito del (dei) ricorsi può non essere un problema gravissimo. La propensione a ricorrere è invece una pecca ticinese (ma forse non solo ticinese). Ho più volte sostenuto che lo sviluppo economico del Cantone richiede capacità di scelta. Cantoni e Municipi dovrebbero decidere quali investimenti sono funzionali allo sviluppo dei rispettivi territori; quali insediamenti industriali sono benvenuti. Una volta che un’impresa privata s’insedia in un territorio dovrebbero essere garantite condizioni di sviluppo durature e tra queste vi sono certamente quelle che riguardano ulteriori investimenti. Soprattutto mi sembrerebbe utile che le diverse amministrazioni interessate da un dato progetto d’investimento coordino preventivamente le proprie decisioni in modo da garantire rapidità e coerenza dell’azione amministrativa.

Il Ticino è certamente un Cantone che offre condizioni interessanti agli imprenditori, ma una maggior coordinazione tra le amministrazioni pubbliche lo renderebbe ancora più attraente come piazza economica.
Gianluca Colombo

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