Quilisma

Voci di donne dalla Spagna medievale

di Giovanni Conti

  • 5 marzo 2017, 11:00
Nella foto una pagina del manoscritto

Nella foto una pagina del manoscritto

  • Biblioteca del Real Monasterio de Las Huelgas - Burgos

QUILISMA
Cultura e suoni dal Medioevo e dal Rinascimento
Da domenica 05 a domenica 12 marzo 2017 alle 10:00

L’abbazia di Las Huelgas, nei pressi di Burgos, conserva una delle principali testimonianze sulla pratica del canto polifonico in Spagna. Scoperto nel 1904 da due monaci benedettini del monastero di Santo Domingo de Silos, se ne ebbe notizia pubblica nel 1931 ad opera del musicologo catalano Higinio Anglès.

Il manoscritto, molto probabilmente compilato nel primo quarto del XIV secolo, raccoglie 186 brani, 45 in monodia e 141 polifonici, in lingua latina, minuziosamente suddivisi per genere, per destinazione liturgica e per numero di voci. Le forme musicali sono per la maggior parte quelle dell’Ars Antiqua: mottetto, conductus, Organum e sequenza. La maggior parte dei brani è della fine del XIII secolo; alcuni sono composti col metodo del “contrafactum”, cioè apponendo il testo sacro latino a note melodie profane. Fondato nel 1187 dal re Alfonso VIII di Castiglia, Las Huelgas è un monastero femminile cistercense consacrato alla Vergine Maria. Il convento, che sin dalla sua origine è ricco e prestigioso, ha per badessa una principessa regale ed è destinato ad ospitare le tombe dei re di Castiglia; nel corso del XIII secolo vi alloggiano più di cento suore, in buona parte di nobile famiglia. Il manoscritto, realizzato per l’utilizzo durante la liturgia, fa sorgere numerosi interrogativi sulla pratica esecutiva dei brani, soprattutto considerando che le rigide disposizioni cistercensi riservavano il canto polifonico ai soli cori maschili; e se parte degli studiosi ritengono che la polifonia fosse pertanto affidata ad una cappella musicale maschile, altrettanti sostengono che a cantare fossero le stesse monache. Ne sarebbe prova il solfeggio a due voci contenuto nel Codice, che oltre ad essere il primo esempio storico di solfeggio, testimonia, attraverso le varie annotazioni, che veniva utilizzato nel convento per l’insegnamento della musica alle novizie.

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