Samuele Poletti

Originario di Minusio, Samuele Poletti rimarrà in Nepal per 18 mesi. Adesso è a Katmandu per imparare un po’ meglio la lingua, poi andrà nel villaggio di Ludku, nella valle di Sindja, un villaggio che difficilmente è segnato sulle mappe. Andrà lì perché in occasione del suo primo viaggio in Nepal aveva visitato la valle come “sopralluogo”, in quello sperduto villaggio ha conosciuto il maestro di scuola locale, l’unico che parlasse un po’ di inglese. Lui si è offerto di ospitarlo per tutti i 18 mesi, con il suo aiuto avrà più facilità a incontrare la popolazione. Samuele sta facendo un dottorato in antropologia all’università di Edimburgo. Per il suo progetto di dottorato ha scelto di focalizzare l'attenzione sulla tematica della morte in Nepal, e più precisamente sul come la consapevolezza della morte possa essere usata per gettare luce sulla maniera in cui le persone attribuiscono senso alla loro esperienza di essere-nel-mondo.

Svizzera, Scozia, Nepal, Scozia, Svizzera… e si riparte. Questo il percorso di Samuele Poletti, dottorando in antropologia sociale presso l’Università di Edimburgo, che in Nepal si è posto domande accademiche ed esistenziali su come la consapevolezza della morte possa essere usata per gettare luce sulla maniera in cui le persone attribuiscono senso alla loro esperienza di essere-nel-mondo, alla vita insomma. La vita, quella professionale di Samuele, era cominciata con un apprendistato da falegname nella sua Minusio, poi un libro ha cambiato tutto