Finanziare in futuro le assicurazioni previdenziali sarà un gioco d'azzardo?
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AVSminus

Bocciata la proposta di aumentare le rendite dell’AVS; il dibattito sulla previdenza vecchiaia torna da oggi alle camere federali.

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  • 26.9.2016
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Nulla da fare per l’iniziativa popolare AVSplus. 6 votanti su 10 hanno bocciato, ieri, l’aumento del 10% delle rendite dell’assicurazione vecchiaia e superstiti chiesto dai sindacati. Hanno preferito dar retta al governo federale e a chi sosteneva che un simile intervento sarebbe stato troppo costoso, che il carico sarebbe stato troppo pesante per l’economia privata, che la solidarietà tra giovani e anziani rischiava di essere messa a repentaglio. E hanno sostanzialmente dato mandato alle camere federali di portare a termine quella riforma del sistema pensionistico elvetico su cui tutti si accordano nel sostenere che è necessaria, ma sulla quale gli schieramenti restano ancora divisi.

Ma come assicurare in futuro la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico e il versamento di rendite dignitose? Come fissare il giusto equilibrio tra primo e secondo pilastro? E come rispondere alle aspettative di quei 4 votanti su 10 che si sono comunque detti favorevoli al rafforzamento dell’AVS accettato peraltro in tutti i cantoni latini? Dopo aver occupato i senatori, la riforma globale 2020 della previdenza vecchiaia promossa dal ministro Alain Berset giunge da oggi sui banchi del consiglio nazionale.

Ne parleremo a Modem, con:
Paolo Beltraminelli, Ppd, direttore del Dipartimento sanità e socialità del canton Ticino;
Pietro Martinelli, Ps, già direttore dello stesso dipartimento negli anni 1987-99, presidente onorario Associazione ticinese terza età.
Intervista registrata al professor Giuliano Bonoli, specialista di previdenza e docente all’IDHEAP di Losanna.

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