La distruzione nelle strade della città irachena
Modem

Ancora bombe sui civili

A Mosul, in Iraq, pesante bilancio della guerra anti-Isis

  • keystone
  • 29.3.2017
  • 36 min
Disponibile su
Scarica

Sarebbero centinaia i civili uccisi a Mosul nei raid aerei iracheni e della Coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti. Lo denuncia Amnesty International. La maggior parte delle vittime sono provocate dai bombardamenti sulla parte occidentale della città: la più popolosa, quella che le forze governative irachene cercano di strappare allo Stato islamico. A Jadida, uno dei suoi quartieri, lo scorso 25 marzo un bombardamento avrebbe ucciso oltre 100 persone. Secondo l’organizzazione per la difesa dei diritti umani le forze della Coalizione non stanno prendendo le precauzioni adeguate per prevenire le morti di civili. Il Pentagono nega, ma afferma anche di aver avviato indagini su episodi verificatisi nei giorni scorsi.

L’equazione è nota e risulta da una doppia violazione del diritto internazionale umanitario: da una parte i miliziani dell’Isis si nascondono tra la popolazione facendone degli scudi umani; dall’altra chi li vuole stanare con mezzi aerei rischia di non andare tanto per il sottile. Il risultato è un aumento del numero di vittime civili. In Siria, Aleppo in macerie dopo mesi di bombardamenti russi, è diventata un archetipo delle tragiche conseguenze di queste logiche. Ora c’è chi inizia a chiedere: a Mosul, in Iraq, lo scenario si sta ripetendo, questa volta sotto le bombe della coalizione? E domani toccherà a Raqqa?

A Modem intervengono:

Donatella Rovera, Amnesty International;

Lorenzo Trombetta, giornalista e studioso di Medio Oriente;

Bruno Gedde, UNHCR Iraq;

Luciano Bozzo, Professore all'Università di Firenze.

Replica su Rete Due alle 19.30

Scopri la serie