studentessa key.JPG
Modem

Armonizzare le borse di studio

Si vota sull’iniziativa federale che chiede più equità nel sostegno finanziario agli studenti di tutta la Svizzera

  • KEYSTONE
  • 26.5.2015
  • 30 min
Disponibile su
Scarica

Lanciata dall’USU, l’Unione svizzera degli studenti di scuole universitarie, l’iniziativa vuole porre un freno alle enormi differenze cantonali nel concedere le borse di studio e chiama in causa la Confederazione che dovrebbe supplire con mezzi propri e offrire pari opportunità per gli studenti di tutta la Svizzera. Per il movimento studentesco, "l’accesso alla formazione non deve dipendere dai mezzi finanziari che uno studente o la sua famiglia hanno a disposizione”.

Governo federale e Parlamento, convinti della necessità di un’armonizzazione delle borse di studio, hanno tuttavia respinto l’iniziativa, preferendo a larga maggioranza puntare sul Concordato cantonale (entrato in vigore il 1. marzo 2013, cui hanno aderito finora 16 cantoni) e sulla revisione totale della legge sui sussidi all’istruzione, che rappresenta, in caso di bocciatura dell'iniziativa, il controprogetto del Consiglio federale che entrerà in vigore.

Al di là dei costi eccessivi che l’iniziativa causa alla Confederazione, valutati attorno ai 450-500 milioni di franchi all’anno, con questa revisione il Consiglio federale intende sostenere finanziariamente soltanto quei cantoni che soddisfano le disposizioni del Concordato cantonale, ciò che dovrebbe rappresentare uno stimolo per una progressiva armonizzazione delle borse di studio già avviata dai Cantoni, rispettando così anche il principio federalistico che lascia ai cantoni la piena autonomia nel campo dell’istruzione.

A livello partitico, a sostenere l’iniziativa sono rimasti Socialisti e Verdi; l'UDC è contraria anche al controprogetto (“la situazione attuale va bene così”), mentre la grande maggioranza del Parlamento lo sostiene. In campo scientifico-formativo, il Consiglio dei Politecnici svizzeri invita a bocciare l’iniziativa (sottrarrebbe fondi per la ricerca e la formazione), mentre le Accademie delle scienze sono convinte che con un sistema di borse di studio equo è possibile contrastare la penuria di manodopera qualificata, a vantaggio di tutta l’economia elvetica.

Modem ne parla con:

Pierre Patelli, Unione svizzera degli universitari;
Andrea Censi, Studente portavoce dl comitato contrario all’iniziativa;
Anne Mahrer, Consigliera nazionale Verde favorevole all’iniziativa;
Kathy Riklin, Consigliera nazionale PPD, favorevole al controprogetto.

Scopri la serie