Oltre 7'000 morti nell’ultimo anno e mezzo, poco meno di 40'000 feriti, 2,5 milioni di sfollati interni. Sono i numeri di una guerra dimenticata, la guerra in Yemen: guerra civile tra fazioni rivali, guerra religiosa tra sciiti e sunniti, guerra anche “per procura” tra Arabia Saudita ed Iran, le due potenze egemoni e rivali della regione.

Un conflitto che non vede la fine e che trascina con sé la sua scia di drammi e dolori: quelli dei soldati coinvolti, quelli delle vittime civili, quelle di una popolazione confrontata con una grave crisi umanitaria. E poi, anche per questo paese, c’è il problema jihadista: lo Yemen, santuario del gruppo Al Qaida nella Penisola Arabica, quello che rivendicò l’attentato contro Charlie Hebdo.

Quali prospettive? Come uscire da questo apparente tunnel senza fine? E quale la situazione sul fronte umanitario? Sono alcune delle domande che ci porremo. Senza dimenticare un aspetto che in Svizzera ha fatto discutere: quello del commercio d’armi. La presenza, nella penisola arabica, di una filiale del gruppo d’armamenti Ruag ha infatti suscitato non poche perplessità.

Ospiti:

Alberto Negri, inviato speciale del Sole 24 ore

Riccardo Redaelli, ordinario di Geopolitica e di Storia e istituzioni dell'Asia, Università cattolica

Dr Roberto Scaini, coordinatore in Yemen per Medici senza frontiere