La Francia è divisa in tre, ma la partita, al secondo turno delle elezioni amministrative in 101 dipartimenti, si è giocata, sostanzialmente, tra la coalizione della destra repubblicana di Nicolas Zarkozy e la sempre più radicata estrema destra di Marine Le Pen. Il partito socialista del presidente François Hollande, non poteva infatti fare altro che tentare di limitare i danni invitando i suoi sostenitori a recarsi alle urne. Domenica scorsa, al primo turno, il PS francese aveva infatti ottenuto solo il 22% dei voti, contro il 32% di preferenze andate all’UMP e il 25% al Front National, che non è però riuscito a conquistare il primo dipartimento nella sua storia.
Il partito socialista, attualmente al potere, ha perso una trentina di dipartimenti e si trova in una posizione difficile rispetto alle presidenziali del 2017, mentre Nicolas Sarkozy potrebbe aver ricevuto quella legittimità che gli permetterà di correre nuovamente per l’Eliseo.
A risultati definitivi, Modem ne parla con: Yves Mény, politologo e presidente del Consiglio d’amministrazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Henriette Martinez, Sindaca del comune di Laragne-Montéglin e Presidente dell’UMP nel dipartimento Hautes-Alpes; Massimo Nava, Editorialista e corrispondente da Parigi del Corriere della Sera.
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