Cosa conterranno davvero?
Modem

In vino falsitas

In Svizzera la vigilanza su qualità e trasparenza è problematica

  • 30.10.2014
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Tagli non permessi, etichettature fraudolente, falsificazioni di documenti. Il sistema di controllo dei vini svizzeri presenta troppe lacune. Lo dice l’Ufficio federale dell’agricoltura, mediante un rapporto interno (reso noto dalla RTS) che critica le autorità cantonali e federali preposte alla vigilanza del settore.

Gli organi di controllo faticano a comunicare fra loro, si afferma in sostanza nel documento, e le irregolarità denunciate riguardano più che altro bagatelle. Tutto questo mentre per anni si sono consumate truffe molto gravi, come in Vallese col caso Giroud. Ad essere problematico non sarebbe però solo il flusso di informazioni (peraltro spesso sottoposto al segreto d’ufficio), ma anche il sistema in sé, con i controllori in parte finanziati dai controllati.

Sarebbe meglio un’autorità di vigilanza totalmente indipendente? E più in generale qual è lo stato di salute del settore vitivinicolo svizzero? Cosa viene fatto in Ticino per assicurare la qualità dei suoi vini? Modem ne parla con Pierre Keller (presidente dell’Office des vins vaudois), Adriano Petralli (presidente dell’Interprofessione della vite e del vino ticinese, nonché membro supplente del Controllo svizzero del commercio dei vini) e con Marco Jermini (direttore del Laboratorio cantonale ticinese).

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