Federica Mogherini davanti alla stampa con Javad Zarif che nella conferenza stampa si è espresso in farsi
Modem

Iran, scongiurata l'atomica

A Losanna l'accordo quadro che garantisce nucleare pacifico e revoca delle sanzioni

  • keystone
  • 3.4.2015
  • 31 min
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Dopo otto giorni di intensi negoziati, protrattisi a volte anche a notte fonda, i mediatori del "5+1" (i cinque stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia, Cina, più la Germania) si sono accordati sui parametri chiave per arrivare a un accordo quadro sul nucleare iraniano con tutti i dettagli tecnici entro il 30 giugno.

“Un passo storico verso un mondo migliore. L'Iran non potrà sviluppare l'arma nucleare” ha detto la ministra degli esteri dell’UE, Federica Mogherini, mentre per l’omologo iraniano Javad Zarif, si tratta di un “passo decisivo per soluzioni che garantiscano la natura pacifica del nucleare iraniano e la revoca di tutte le sanzioni”.

“Intesa storica, quasi insperata, che permetterà di prevenire l’atomica iraniana”, ha immediatamente commentato da Washington il presidente Barak Obama: “Se arriveremo a un accordo finale, gli Stati Uniti, i nostri alleati e il mondo saranno più sicuri". Preoccupazioni per l’intesa raggiunta a Losanna giungono invece dall’Arabia Saudita e in particolare da Israele che aveva annunciato di riservarsi tutte le opzioni, compresa quella militare, per difendere la propria sicurezza in caso di un accordo.

Tra le condizioni poste nell’accordo, l’Iran ha accettato di ridurre le attuali 19mila centrifughe a 6'104, di cui soltanto 5'060 verranno usate per l’arricchimento dell’uranio, e per almeno 15 anni il quantitativo di uranio sarà ridotto dalle attuali 10 tonnellate a soli 300 chilogrammi, non saranno costruite più nuove centrali per l’arricchimento, e le centrifughe in sovrannumero rimarranno sotto la supervisione dell’AIEA.

Come contropartita, saranno annullate tutte le sanzioni non appena l’Iran dimostrerà il rispetto degli impegni presi, che potranno però essere riattivate nel caso di abusi. Restano invece validi i limiti e le sanzioni per quanto riguarda la vendita di armi convenzionali, missili balistici e il sostegno al terrorismo.

Modem ne parla con: Nicola Pedde, direttore dell’Institute of global Studies; Sergey Batsanov, del Movimento internazionale Pugwash per il disarmo nucleare; Nima Baheli, giornalista di origine iraniana e Ely Karmon, ricercatore presso l’Istituto per il controterrorismo all’Università di Herzliya.

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