Uno scorcio sulla facciata del polo culturale
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LAC, un anno di navigazione

Cosa funziona e cosa no del grande progetto culturale

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  • 13.9.2016
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MODEM EVENTO, QUANDO L’INFORMAZIONE VA TRA LA GENTE

12 settembre 2016: un anno preciso di attività del LAC, il centro Lugano Arte e Cultura. Nato tra mille polemiche, con un investimento elevato, voluto, fortemente voluto da una Città che al di là del prestigio che si attendeva, ha sentito il dovere di creare un centro di irradiazione culturale, non soltanto per Lugano ma per tutto il Paese.

Musica classica, teatro, spettacoli, concerti pop, museo, esposizioni, conferenze, eventi speciali, incontri vari: l’ambizione del LAC è diventare uno dei più importanti poli culturali elvetici e per la Città quella di porsi quale crocevia delle sensibilità artistiche e culturali fra nord e sud.

Dopo un anno, obiettivi raggiunti? Quali assestamenti sono necessari? Come rispondono il pubblico, la popolazione, l’attenzione della critica e dei mass media nazionali e internazionali? Sarà, il LAC, un attrattore di quel turismo culturale cui la città ambisce? In che modo si sta risolvendo il rischio, talvolta paventato, di un centro culturale che fagociti la vita culturale e artistica del resto del territorio? Riuscirà l’Ente autonomo a gestire il LAC in modo finanziariamente virtuoso e indipendente dalla politica?

Ospiti della serata:

Michel Gagnon, direttore LAC;
Marco Borradori, sindaco di Lugano e presidente della Fondazione per il Polo Culturale;
Giovanna Masoni, ex municipale di Lugano;
Roberto Badaracco, municipale di Lugano;
Tiziano Galeazzi, consigliere comunale di Lugano;
Manuela Camponovo, responsabile delle pagine culturali del “Giornale del Popolo”;
Gianfranco Helbling, direttore del teatro Sociale di Bellinzona

Ascolta il dibattito integrale

Modem 13.09.2016, 18:06

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