Riusciranno Alexis Tsipras ed il suo partito, Syriza, a cambiare il volto della Grecia e forse, in parte, anche quello dell’Europa? Questo l’interrogativo di fondo al quale i greci sono chiamati a dare una risposta attraverso il voto legislativo di questa domenica.

Nel corso di questi ultimi anni la formazione politica di sinistra è andata raccogliendo lo scontento generato dalle dolorose riforme imposte dalla cosiddetta Troika (UE,BCE, FMI) per evitare la bancarotta allo Stato greco. Tsipras a questo proposito parla di un suo “piano per la ricostruzione nazionale” basato su quattro pilastri: la fine dell’accordo con la Troika, la rivitalizzazione dell'economia, il rilancio dell'occupazione e la riforma del sistema politico. Non c’è quindi da stupirsi se non solo i greci ma l’intera Europa guarda con grande attenzione al voto per il rinnovo del parlamento.

A dipendenza del risultato infatti, Alexis Tsipras potrebbe diventare il prossimo capo del Governo e quindi procedere al taglio del debito greco, non solo degli interessi. In questo caso Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale come reagiranno?