Gli anziani vivono più a lungo e preferiscono stare a casa
Modem

Meno in casa anziani, più anziani in casa

Gli over 65 preferiscono restare al proprio domicilio. Quale sviluppo dei servizi d’assistenza?

  • 6.10.2015
  • 31 min
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La stragrande maggioranza degli anziani residenti in Svizzera trascorre la terza e quarta età in casa propria. Attualmente rappresenta il 90% degli ultra 65enni e il 57% degli ultra 85enni. Queste percentuali resteranno stabili da qui al 2030, quando però il numero di persone sopra i 65 anni arriverà a toccare i 2,2 milioni. Lo dice uno studio realizzato da Pro Senectute intitolato “Prima agile-poi fragile” presentato nei giorni scorsi.

L’indagine evidenzia l’inevitabile aumento dei costi dell’assistenza e delle cure domiciliari dovuto a questa tendenza e quindi la necessità di creare nuovi servizi agli anziani. Secondo alcune stime, la spesa complessiva passerà dai 7,2 miliardi di franchi del 2012 a 10,5 miliardi nel 2030 (+45%). Per l’assistenza in degenza (quindi non a domicilio) si prevede invece un aumento da 3,4 a 4,4 miliardi.

Le carenze nelle offerte di sostegno a domicilio sono già oggi evidenti, secondo Pro Senectute, stando alla quale la Svizzera si trova di fronte a una grande sfida. Ed è una sfida a più livelli: sociale (chi si occuperà degli anziani che vivono in casa, oltre ai familiari?), finanziaria (chi e in che misura coprirà i costi di eventuali nuovi servizi?) e quindi, in ultima analisi, politica.

Per quanto riguarda le strutture, nuove iniziative iniziano ad affacciarsi anche in Ticino. E’ il caso di Bellinzona, dove nell’aprile prossimo verrà inaugurato un complesso immobiliare a misura d’anziano: appartamenti senza barriere architettoniche e, con un forfait supplementare, servizio pasti a domicilio, pulizia dell’appartamento e soccorso d’urgenza garantito grazie ad un’apposita centrale d’intervento.

Partendo dallo studio di Pro Senectute, con un occhio alla nuova struttura bellinzonese, Modem ne parla con: Gabriele Fattorini (direttore regionale Pro Senectute), Carlo Marazza (direttore dell’Istituto Assicurazioni sociali, canton TI) e con Barbara Masotti (del centro di competenze anziani della SUPSI).

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