La Nigeria, il paese più popoloso e prima potenza economica del continente africano, ha un nuovo presidente. Ha infatti vinto il generale Muhammadu Buhari con 15,5 milioni di voti, contro i 13,3 ottenuti dal capo di Stato uscente Goodluck Jonathan, che ha ammesso la sconfitta. I due si erano già sfidati quattro anni fa in un clima di violenze che aveva fatto 800 morti nel Nord del Paese. Tensioni
Quella di Buhari è la prima vittoria di un candidato d’opposizione dal Partito democratico popolare nella storia nigeriana, segnata dal 1960 da colpi di Stato ed elezioni truccate. “Il Paese deve guarire le sue ferite e lavorare per il futuro”, ha detto poco dopo la pubblicazione dei risultati riferendosi alla corruzione e alle violenze di Boko Haram, gruppo terroristico che ha provocato la morte di migliaia di persone.
Modem ne parla con: Padre Giulio Albanese, comboniano direttore di “Popoli e Missione; Adriana Piga, professoressa di Sistemi Sociali e Politici dell'Africa Contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma; Lorenzo Simoncelli, giornalista collaboratore RSI, e Vincenzo Nigro, inviato di Repubblica.
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