Il Bomber venuto dal Nord
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Il Bomber venuto dal Nord

Folta chioma bionda, stazza da eroe nordico, preciso di testa e organizzato sul campo, il danese Herluf Bang, stella dell’ACB e del Chiasso per tutti gli anni 70, diventò in breve tempo l'idolo di tifosi e ragazzini (oltre che delle fans)

  • 02.05.2015
  • 10:10


Il Bomber venuto dal Nord

RSI New Articles 02.05.2015, 12:10

Stregato dal clima mite e dalle montagne

Venne a Bellinzona per un provino di una settimana con l’ACB, dietro suggerimento del connazionale Joern Soerensen che già aveva messo radici in Ticino. Stregato dal clima mite, dalle montagne e dalle palme Herluf Bang convinse -senza dover insistere troppo- la moglie Benthe… Bellinzona sarebbe diventata la loro nuova casa. E in breve tempo divenne l’idolo delle folle, uno degli uomini simbolo della promozione del Bellinzona in Serie A nel 1976. Passò poi al Chiasso, dicendo no ai club di oltralpe che l’avrebbero voluto tra le loro fila. Non voleva stare lontano dalla famiglia, né spostare moglie e bambini per inseguire la carriera.


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Quando in trasferta si andava in treno

Tifosi e giocatori assieme sul treno che portava la squadra in trasferta. Indimenticabile il rientro da Zurigo dopo il famoso spareggio contro il Lucerna che sancì il ritorno del Bellinzona in Divisione nazionale A. “Facemmo festa tutta la notte… e festa fu per tutta la settimana… un vero casino!”. Ma il calcio di allora non era diverso solo per le trasferte in treno… i giocatori della prima squadra contribuivano settimanalmente agli allenamenti dei ragazzini, un impegno che si inseriva nella fitta agenda lavorativa… Già perché Herluf Bang oltre che a buttare in rete il pallone, faceva il falegname. “Non si guadagnavano i soldi che si guadagnano ora, e in ogni caso il lavoro mi ha aiutato ad imparare l’italiano”.


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La Svizzera e la Danimarca

“Avrei potuto giocare nella nazionale danese… purtroppo una regola vigente in quegli anni impediva ai giocatori che militavano in campionati esteri di vestire la maglia della nazionale, la regola cambiò troppo tardi, quando ormai iniziava l’era di Laudrup e compagni”. È forse l’unico rimpianto di Herluf Bang, che avrebbe voluto anche fare l’allenatore… Oggi a calcio ci gioca con i nipotini e un domani mostrerà loro fotografie e figurine che lo raffigurano con la sua caratteristica chioma bionda.

In Danimarca Herluf e Benthe ci tornano in vacanza o a visitare i parenti. Ma la loro vita, la loro casa, da oltre 40 anni, è a Bellinzona.