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"Sono pronto, ho voglia di correre"

Domenica Filippo Rossi al via dell'Atacama Crossing

  • 1 October 2016, 11:37
  • 7 June 2023, 21:51
Il 26enne luganese

Il 26enne luganese

  • Filippo Rossi

Duecentocinquanta chilometri in sette giorni attraverso il deserto conosciuto per essere il più asciutto del pianeta. È questa la sfida che attende Filippo Rossi a partire da domenica. Il runner luganese si appresta infatti ad affrontare l'Atacama Crossing in Cile, la terza delle quattro corse che compongono il Grande Slam dei deserti dopo avere già brillantemente completato la Sahara Race, chiusa all'ottavo posto, e la Gobi March, terminata in settima posizione, e in attesa di sfidare l'Antartico nell'ultima corsa, The Last Desert, prevista in novembre.

Metà del Grande Slam è alle spalle, come stai?

"Dopo le prime due gare ho fatto un mese di pausa, mi serviva proprio in quanto ero davvero stanco. Ho ripreso con gli allenamenti in agosto, fortunatamente non ho avuto nessun infortunio grave e ora sono in ottima forma. Ho tanta voglia di correre".

Domenica si parte dunque con l'Atacama Race. Sei pronto?

"Sì, sia a livello fisico che mentale e pure il materiale è a posto. È da un mese che sono in Cile e ho avuto modo di acclimatarmi al meglio, facendo diverse uscite a 3'000 e 4'000 metri d'altitudine (la competizione si tiene tra i 2'400m e i 3'200m, ndr)".

Al via ci saranno più di 130 corridori, ma siete solo una decina i temerari di meno di 30 anni. Come te lo spieghi?

"Effettivamente i giovani sono un po' l'anello mancante in questo tipo di competizioni. È peccato ma è comprensibile. Molti infatti iniziano dalla pista e dalle maratone per poi passare in un secondo momento a corse di lunga distanza".

Lo scorso giugno, durante la Gobi March, sei balzato agli onori della cronaca per aver salvato il tuo collega taiwanese Tommy Chen.

"Ho rivisto Tommy ultimamente a Taiwan, fa sempre piacere. La gente ricorda in maniera positiva quell'episodio, a partire dagli organizzatori, che mi hanno ringraziato molto. Ora però, come è giusto che sia, non se ne parla più di tanto ed è meglio così, in quanto devo concentrarmi sulla prossima corsa".

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