"Era proprio quello che volevo"

Di Marcello Ierace

Dopo cinque anni abbondanti al fianco di Gianni De Biasi alla guida della Nazionale dell'Albania, Paolo Tramezzani è arrivato a Lugano, per la sua prima esperienza da capo allenatore. Dopo una lunga carriera da terzinaccio vecchio stampo - con oltre un centinaio di presenze in Serie A tra Atalanta, Piacenza e Inter, e una breve apparizione anche in Premier League al Tottenham con tanto di Coppa di Lega vinta - il 46enne di Castelnovo ne' Monti, piccolo borgo dell'Appennino reggiano, ha girato una nuova pagina della sua vita.

Un capitolo che si preannuncia stimolante, ma non certamente semplice. "Però non reputo quest'esperienza un rischio - commenta il nuovo tecnico dei bianconeri - Sono consapevole di quello che ho lasciato e di quello che ho vissuto in questi cinque anni. E ciò mi ha dato la forza, il coraggio e la determinazione di accettare la proposta. Era quello che volevo, nonostante non sia stato facile il distacco con la realtà che ho vissuto in Albania e anche per i rapporti che si erano creati".

E quindi in attesa del possibile ingaggio di Armando Sadiku ("Noi lo vogliamo, lui vuole tornare, ma ci sono gli aspetti finanziari da considerare", ha spiegato Renzetti), Tramezzani dovrà cercare di portare nel prossimo mese ai giocatori la sua visione del calcio. "Io spero che i miei ragazzi siano un po' più bravi di quello che ero io - scherza il mister - Io non ero un campione e sapevo che dovevo fare più degli altri, e alla fine sono riuscito a raggiungere i miei obiettivi. Per questo so che sarà importante lo spirito che si creerà all'interno del gruppo. Perché credo che questo Lugano sia una buonissima squadra".