Sion, un trionfo oltre ogni logica

Non fa nulla che l'avversario sia il Basilea campione svizzero e che si giochi proprio al San Giacomo. O che questa non sia proprio stata una gran stagione. In ogni caso, e oltre ogni logica, il Sion quando va in finale vince sempre la Coppa Svizzera. È successo in 12 occasioni (la prima nel 1965, l'ultima nel 2011) ed è successo ancora. La squadra di Tholot non ha solo vinto, ma ha addirittura dominato i renani, imponendosi sul loro campo con un netto 3-0 e conquistando, appunto, il trofeo per la 13a volta e senza mai perdere un ultimo atto, confermando quest'incredibile record che non ha eguali nel mondo calcistico internazionale.

I vallesani hanno preso in mano la partita fin dai primi minuti, trovando il vantaggio al 18' con Konaté, lasciato solo soletto e ottimamente servito da Carlitos. Dopo 6' il Sion avrebbe anche potuto raddoppiare, ma l'atterramento in area di Assifuah da parte di Traore non è stato sanzionato dall'arbitro Hänni con un rigore, apparso piuttosto netto. Poco male per i romandi, che hanno trovato il raddoppio e il tris nella ripresa, prima con il 19enne Fernandes (cugino del più noto Gelson) e poi con l'ex renano Carlitos.

In un match interrotto per le intemperanze dei tifosi vallesani, Marco Streller non ha avuto dunque il commiato che sognava dal mondo del calcio. L'attaccante basilese lascia così l'agonismo, con gli applausi del suo pubblico e di Roger Federer (che intanto teneva pure d'occhio il match di Wawrinka al Roland Garros, vedi tweet sotto), ma anche con la sua squadra che ha perso la terza finale di coppa consecutiva, dopo quelle con il GC nel 2013 e con lo Zurigo l'anno scorso.