Calcio

Undici sconosciuti per un sogno

Dilly Ding, Dilly Dong, il Leicester è (quasi) campione

  • 29 April 2016, 12:27
  • 7 June 2023, 17:35
Claudio Ranieri

Incredibile

  • Keystone

di Severino Piacquadio

Dilly Ding, Dilly Dong. La campanella regalata a Natale da Ranieri a giocatori e staff è diventata il simbolo della stagione del Leicester. "Sveglia, ragazzi, siamo in Champions League!". Già, è tutto vero, non servono più pizzicotti. E adesso manca una vittoria per non dipendere dagli altri. Una sola vittoria, per il primo storico titolo delle Volpi.

Dilly Ding Dilly Dong è anche un tormentone virale in rete. E Ranieri è diventato, suo malgrado, un attempato rapper, a capo di un manipolo di reietti respinti dal calcio che conta e reinseriti o portati nel professionismo dal tecnico 64enne figlio di un macellaio del quartiere Testaccio di Roma. Una squadra quasi retrocessa un anno fa di questi tempi, e oggi a un passo, un solo passo, dalla rivoluzione. Curioso e significativo che la prima di tre chance venga accordata domenica a Old Trafford, il Teatro dei Sogni.

È la storia della stagione, il Davide che sconfigge i Golia, la squadra di provincia che domina le potenze storiche e ricche. Come il Verona del 1985, o per restare a casa nostra, l’Aarau del 1993. È la rivincita di un uomo sempre a un passo dalla consacrazione, ma, un po’ come i suoi attuali giocatori, mai veramente considerato dal grande calcio. Secondo e in semifinale di Champions col Chelsea nel 2004, secondo nel 2010 con la Roma e virtuale campione d’Italia durante l’ultima giornata di campionato per la breve durata di 37 minuti, prima del sorpasso dell’Inter vittoriosa a Parma. Secondo al Monaco nel 2014, una stagione dopo averlo riportato in Ligue 1. Quante porte scorrevoli ha attraversato Ranieri nella sua trentennale carriera di tecnico. 16 panchine, 5 nazioni. E a ridosso dell’età del pensionamento, ecco la prima vera immensa gioia.

Ha fatto conoscere al mondo 11 perfetti sconosciuti, Vardy e Mahrez, Kanté e Drinkwater, Okazaki e Morgan, Fuchs e Huth, Simpson e Albrighton. Ha consacrato Kasper Schmeichel, fondando di fatto la dinastia dei portieri. E che storia nella storia sarebbe, se il figlio domenica vincesse il titolo nello stadio dove da bambino celebrava i successi di papà Peter, mano nella mano in campo come si vede in una foto di 20 anni fa diventata ormai un manifesto. L’undici di base è costato 31 milioni di franchi. Oggi ne vale almeno 150. Cinque volte tanto. Un successo nel successo.

Il Leicester ha fatto vibrare il principe William, già invitato da Ranieri in caso di festeggiamenti. Ha spostato l’interesse della città verso il calcio, facendo passare in secondo piano le vicende della celebrata compagine di rugby locale, eliminata in casa per soli 3 punti domenica scorsa nelle semifinali della European Champions Cup, proprio nello stesso pomeriggio in cui le Volpi, battendo 4-0 lo Swansea, si sono assicurate la partecipazione alla fase a gironi della Champions League.

E Ranieri, sta per lasciare in mutande Gary Lineker. L’ex attaccante della nazionale, e per 8 stagioni del Leicester, da alcuni anni è l’apprezzatissimo presentatore della trasmissione TV Match of the Day. Il 14 dicembre, Lineker aveva fatto un voto su twitter: avrebbe presentato in mutande in caso di titolo del Leicester. Non su un canale qualunque. Sulla BBC… Che sembra disposta a fare un’eccezione al proprio proverbiale rigore, concedendo a Lineker di presentare vestito solo degli slip. Ovviamente, slip blu col simbolo del Leicester….

Calcio, il dilly ding, dilly dong di Ranieri in versione rap (Youtube.com, 28.04.2016)

RSI Calcio 28.04.2016, 18:29

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