Tennis

Bimane ma non troppo

La Svizzera in prima fila nella difesa della tradizione

  • 23 maggio 2016, 12:22
  • 7 giugno 2023, 20:12
Stan Wawrinka

Rovescio ad una mano, un pezzo pregiato

  • EQ Images

di Ivan Zippilli

Nell’eterna, anche se ormai apparentemente delineata, battaglia dei rovesci, una certezza fra le poche è che lo Swiss Made in campo di tecnica ad una mano mantiene una buona fetta di mercato. Quel backhand strappapplausi nonché spaccasogni (di Djokovic), che ha inchiodato il serbo su un lato del campo di Parigi 12 mesi fa, è difficile da dimenticare. Ovviamente Swiss Made, ovviamente a firma Wawrinka. Nel suo caso si tratta invero di una sorta di diritto bis, a volte persino più potente e incisivo del suo fratello maggiore. Non a caso la sua imprevedibilità, di direzione e forza, è una delle poche variabili che fa impazzire Nole e che lo mette, talvolta, in ginocchio. Una circostanza, coi tempi che corrono, non da buttare. La conferma che il classico è a volte più forte del contemporaneo.

Viene proprio voglia di proteggerlo questo rovescio ad una mano, forse perché assomiglia tremendamente alla Tigre del Bengala: come lei è maestoso, splendido, regale ma perennemente a rischio estinzione. Chi cerca di custodirne la tradizione (tra di essi c’è, ovviamente, anche mister Federer) è una sorta di ambasciatore del bel gesto, di difensore del vinile contro l’MP3, un eroe “vintage” insomma. O un'eroina, come la frizzante e combattiva Viktorija Golubic, la nostra nuova freccia elvetica: fresca, simpatica, fantasiosa e “one hand” in stile Justine Henin. Anche nel suo primo incontro vinto in carriera in uno Slam, contro un’avversaria di statica potenza, ha avuto dalla sua il marchio di fabbrica dei nostalgici: il rovescio che schiocca improvvisamente, incrociato o lungolinea, immancabilmente sorprendente e sfrontato.

La modernità è una gran bella cosa, anche perché permette a chi non la ama troppo di cullarsi nel ricordo di quanto l’ha preceduta. Ben consapevole che le mode cambiano e si alternano e che molto spesso, se qualcosa viene ricordato nel tempo, ha buone probabilità di ripresentarsi. Alla fine non torneranno le racchette di legno e le movenze alla Edberg, ma, ne siamo certi, nemmeno le botte in stile baseball di Courier e di molti altri figliocci di Bollettieri. La storia, anche nello sport, ha il suo setaccio piuttosto fine.

Roland Garros, compilation di rovesci di Viktorija Golubic (23.05.2016)

RSI Tennis 23.05.2016, 11:22

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